Calcolo Pensione

PMI.it mette a disposizione dei propri utenti un simulatore gratuito per il calcolo della pensione lorda e netta oggi, pronto all’uso, con tutte le ultime novità. L’utilizzo è semplice: in pochi passaggi potrai conoscere sia il giorno di decorrenza della propria pensione sia l’importo dell’assegno.

Il programma di calcolo pensione di PMI.it è disponibile per tutti i lavoratori iscritti alla previdenza obbligatoria, sia per i trattamenti ricadenti nel sistema contributivo sia per quelli ricadenti nel sistema misto. A disposizione ci sono due formulari separati:

  • il primo calcola la data di maturazione del diritto a pensione, con le diverse opzioni e la relativa decorrenza di uscita qualora siano previste finestre mobili.
  • il secondo calcola l’ammontare della pensione che si andrà a percepire, in base alle informazioni fornite dal lettore sui contributi versati.

I due strumenti sono molto facili da utilizzare: compila i campi e avvia il calcolo.

Calcola l'importo della pensione

Scopri anche la prima decorrenza utile

In vista della Riforma Pensioni 2025, il primo calcolatore della pensione di PMI.it consente di stimare l’importo dell’assegno pensionistico, mentre il secondo strumento permette anche sapere quando si potrà andare in pensione in base alla propria posizione contributiva ed alle regole del sistema previdenziale a legislazione vigente, scegliendo e comparando le diverse opzioni di flessibilità in uscita concesse dalla Legge di Bilancio, tutte prorogate per il 2025.

Calcola l'età pensionabile

Selezionare la voce Disoccupati/e anche in caso di lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi

Calcolo data pensione: come funziona?

Il programma per la simulazione online della data di pensione verifica la prima decorrenza utile in base all’età, ai versamenti INPS e alla formula prescelta, comprese:

  • Opzione Donna
  • APE Sociale
  • sistema delle Quote
  • pensione Usuranti
  • pensioni Precoci.

Decorrenza pensione: come si calcola?

La decorrenza della pensione, intesa come prima data utile per uscire dal mondo del lavoro con una determinata formula pensionistica anticipata o di flessibilità in uscita, varia in base allo strumento prescelto.

La prima decorrenza utile per l’accesso alla pensione tiene infatti conto delle finestre mobili, che in alcuni casi fanno slittare la liquidazione del primo assegno previdenziale.

Tipologia  pensione Finestra di decorrenza
Pensione di vecchiaia nessuna
Pensione anticipata 3 mesi
Pensione anticipata contributiva 3 mesi
Quota 103 7 mesi nel settore privato / 9 mesi nel pubblico impiego
Opzione Donna 12 mesi per le dipendenti / 18 mesi per le autonome
Pensione Precoci tre mesi
APe Sociale nessuna
Pensione usuranti e gravosi nessuna

Calcolo importo pensione: come funziona?

Il calcolatore dell’importo della pensione di PMI.it permette di stimare l’assegno pensionistico in base all’età di pensionamento, ad esempio per valutare l’impatto di opzioni di accesso alla pensione anticipata, soprattutto quelle che prevedono il ricalcolo dell’assegno con il metodo contributivo.

Per stimare l’importo della pensione basta indicare:

  • la tipologia di lavoro svolto: autonomo o dipendente (privato o pubblico);
  • l’età al momento del pensionamento;
  • il sistema di calcolo: retributivo/misto (se si possiedono contributi versati prima del 1995) o contributivo (se non si possiedono contributi versati prima del 1995 o si va in pensione con opzioni che prevedono il ricalcolo contributivo dell’assegno).

Se si sceglie il sistema di calcolo contributivo bisognerà indicare il proprio montante contributivo, rivalutato. Se si sceglie il sistema di calcolo retributivo/misto bisognerà anche:

  • indicare se si hanno, o meno, almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
  • l’anzianità contributiva al 31 dicembre 1992 in settimane (ricordando che 1 anno lavorativo è costituito da 52 settimane);
  • l’anzianità contributiva dal 1° gennaio 1993 al 31 dicembre 1995 in settimane per chi ha meno 18 anni di contributi a fine 1995, altrimenti fino al 31 dicembre 2011;
  • il montante contributivo dal 1° gennaio 1996 alla data di pensionamento per chi ha meno 18 anni di contributi a fine 1995, altrimenti dal 2012;
  • la retribuzione mensile media:
    • se dipendente privato la retribuzione media rivalutata percepita sia negli ultimi 5 anni, che negli ultimi 10;
    • se dipendente pubblico la retribuzione media rivalutata percepita sia nell’ultimo anno, che negli ultimi 10;
    • se lavoratore autonomo la retribuzione media rivalutata percepita sia negli ultimi 10 anni che negli ultimi 15;

La retribuzione è soggetta a rivalutazione. Per le anzianità sino al 31.12.1992 è pari all’incremento del costo della vita; per le anzianità successive è pari all’incremento del costo della vita più un punto percentuale all’anno.

Il calcolatore fornisce un’indicazione di quella che sarà la pensione lorda mensile ed annua. Per la pensione con il metodo retributivo/misto viene anche fornita indicazione degli importi derivati da:

  • Quota A, relativa alle settimane accreditate dall’inizio dell’attività lavorativa fino al 31 dicembre 1992;
  • Quota B, relativa al numero di settimane accreditate dal 1° gennaio 1993 fino al 31 dicembre 1995 o 2011 (rispettivamente con meno o almeno di 18 anni di contributi a fine ’95);
  • Quota C, relativa alle settimane accreditate dall’inizio dell’attività lavorativa dal 1° gennaio 1996 o 2012 (rispettivamente con meno o almeno 18 anni di contributi a fine ’95) alla decorrenza della pensione.

In caso di pensione calcolata con il metodo contributivo viene data indicazione di quello che è il coefficiente di trasformazione applicato per l’età considerata.

Il criterio applicato dall’INPS per il calcolo della pensione varia a seconda dell’anzianità contributiva maturata dal lavoratore. Dal 1° gennaio 2012, a tutti i lavoratori viene applicato il calcolo contributivo sulla quota di versamenti maturata a decorrere dal 1° gennaio 2012.

  • La pensione è calcolata con sistema contributivo per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e per chi rientra in tale calcolo in base ad istituti specifici. Ad esempio, per esercitare questa opzione è necessaria un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995 e pari ad almeno 15 anni, di cui cinque successivi al 1995.
  • La pensione è calcolata con il sistema retributivo e misto (una quota con il sistema retributivo e una quota con il sistema contributivo) per i lavoratori con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.
  • Il sistema misto si applica ai lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 e, dal 1° gennaio 2012, a coloro i quali avevano un’anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni al 31 dicembre 1995.

A cosa serve montante contributivo nel calcolo pensione?

La quota di montante contributivo dei propri contributi relativi a periodi successi al 31 dicembre 1995, rivalutata al 31 dicembre di ciascun anno (con esclusione della contribuzione dello stesso anno), fornisce la base di calcolo per le pensioni aventi decorrenza dal 1° gennaio dell’anno immediatamente successivo.

La Riforma delle Pensioni Fornero, infatti, applica questo sistema pro quota anche alle pensioni di coloro che nel 1995 avevano già almeno 18 anni di contributi, per anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 2012, alle quali si applica il calcolo contributivo.

Come si calcola il montante contributivo?

Il montante contributivo è l’importo dei versamenti accumulati durante la propria carriera lavorativa, soggetti ogni anno a rivalutazione in base al tasso individuato dall’ISTAT, fino al momento della pensione. Si determina a partire dai seguenti parametri:

  • base imponibile annua (contributi obbligatori, volontari, figurativi, da riscatto e da ricongiunzione), pari a:
    • retribuzione annua per gli iscritti alle gestioni dei dipendenti;
    • reddito annuo, per iscritti alle gestioni degli autonomi;
  • totale dei contributi annui, dato dal prodotto di base imponibile annua per aliquota di computo:
    • 33% per i periodi di contribuzione da lavorato dipendente;
    • 24% per i periodi di contribuzione da lavorato autonomo;
    • da 24% a 33% per iscritti alla gestione separata INPS.

Come funziona il coefficiente di trasformazione?

Per le pensioni o le quote di pensione calcolate con sistema contributivo, entra in gioco anche un secondo parametro oltre al montante contributivo, ossia il coefficiente di trasformazione. I coefficienti variano in base all’età del lavoratore nel momento in cui consegue la prestazione previdenziale, da 57 anni a 70 anni: maggiore è l’età, più elevati sono i coefficienti di trasformazione, aggiornati periodicamente in base agli adeguamenti alla speranza di vita. L’aggiornamento dei coefficienti di trasformazione è biennale.

Quali sono i più recenti coefficienti di trasformazione?

I coefficienti di trasformazione del montante contributivo per le pensioni con decorrenza gennaio 2025 sono quelli pubblicati con decreto interministeriale Lavoro-Economia del 20 novembre 2024 e si applicano ai fini del calcolo della quota contributiva della pensione nel biennio 2025-2026. Divisori e coefficienti sono quelli indicati nella tabella allegata al decreto.

Per il calcolo dell’assegno di chi si ritira quest’anno sono i seguenti:

Età di pensionamento
Coefficiente di trasformazione 2025-2026
57 anni 4,204%
58 4,308%
59 4,419%
60 4,536%
61 4,661%
62 4,795%
63 4,936%
64 5,088%
65 5,250%
66 5,423%
67 5,608%
68 5,808%
69 6,024%
70 6,258%
71 6,510%

Come faccio a sapere quanto sarà la mia pensione?

Per calcolare quanto si prenderà di pensione lorda mensile, bisogna prima calcolare il montante contributivo complessivo, poi moltiplicare il montante individuale per il coefficiente di trasformazione riferito all’età anagrafica in cui si esce dal mondo del lavoro ed infine dividere tale pensione lorda annua per 13 mensilità.

Come si applicano i coefficienti pensione alle frazioni di mese?

Il coefficiente di trasformazione per la pensione viene calcolato in base all’età precisa di pensionamento, considerando anche le frazioni di mese, aggiungendo tanti dodicesimi quanti sono i mesi tra il compimento della propria età (l’ultimo compleanno) e la data della pensione. Per calcolare i dodicesimi si divide il coefficiente dell’età già compiuta per quello successivo.

Perequazione pensioni 2025: a quanto ammonta?

La perequazione delle pensioni è l’aumento automatico degli assegni pensionistici calcolato dall’INPS in base a tasso di indicizzazione annua stabilito dall’ISTAT (per il 2024 stabilito nella misura del 5,4%, per il 2025 è fissato allo 0,8%) e applicato con aliquote differenti ai diversi trattamenti in base al loro importo.

Tale rivalutazione è in pratica un adeguamento al costo della vita, aumentato per effetto dell’inflazione.

Per il 2024, le regole erano state modificate dalla Legge di Bilancio, che ha previsto la perequazione al 100% dei trattamenti fino a 4 volte il minimo INPS (circa 1200 euro lordi al mese), riducendo invece l’aumento teoricamente spettante alle pensioni di importo maggiore. Per il 2025 si torna invece alle fasce standard. Nel 2025 torna la rivalutazione piena, infatti, con il sistema a tre fasce e la progressività negli aumenti tra fasce:

  • 100% dell’indice di rivalutazione per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo INPS (TM);
  • 90%  per le pensioni tra quattro e cinque volte il minimo;
  • 75% per le pensioni superiori a cinque volte il minimo.