Accertamento della disabilità, partita la riforma: come funziona

di Anna Fabi

2 Gennaio 2025 13:30

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Riforma accertamento disabilità (Dlgs 62/2024), avvio sperimentazione INPS dal 1° gennaio 2025 in 9 Province: ecco cosa cambia per cittadini e medici.

Il 1° gennaio 2025 è partita la sperimentazione della nuova procedura per l’accertamento della condizione di disabilità, prima implementazione della riforma contenuta nel Decreto Legislativo 62/2024. La fase pilota riguarda Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste.

Si introducono anche nuovi strumenti e procedure, a partire dal “certificato medico introduttivo“, che sostituisce la domanda amministrativa tradizionale.

 

Nuovo accertamento della disabilità: come funziona

Il Decreto Legislativo n. 62/2024 ha introdotto una riforma radicale nella gestione e valutazione della condizione di persona disabile. In particolare, prevede che, dal 1° gennaio 2026, la nuova Valutazione di Base sia affidata in via esclusiva all’INPS su tutto il territorio nazionale.

Con questo nuovo meccanismo, saranno prese in considerazione le condizioni fisiche, psichiche e sociali del cittadino per il quale si richiede l’accertamento della disabilità, al fine di definire il piano di sostegno più adeguato alle sue necessità.

Il Decreto stabilisce anche la Valutazione Multidimensionale per l’elaborazione di un progetto di vita individuale personalizzato e partecipato.

Questo nuovo approccio combinato mira a rendere il sistema più inclusivo e basato sulle reali esigenze dei singoli cittadini, con un’attenzione particolare all’accomodamento ragionevole e al coinvolgimento attivo dei cittadini nella definizione del loro percorso di vita.

Certificato medico introduttivo al posto della domanda

Fino al 31 dicembre 2024, il processo di accertamento della disabilità ha previsto ancora il ricorso a una domanda amministrativa da parte del cittadino o degli enti abilitati, dopo il rilascio di un certificato medico.

A partire dal 1° gennaio 2025, invece, nelle 9 province coinvolte dalla sperimentazione, l’accertamento è avviato unicamente tramite il nuovo “certificato medico introduttivo“.

Questo certificato, che dovrà essere inviato telematicamente all’INPS, a regime rappresenterà l’unica modalità per avviare la richiesta di disabilità, senza bisogno di ulteriori azioni da parte del cittadino.

Come cambia la procedura

Il procedimento per la valutazione della disabilità inizia con la trasmissione telematica all’INPS del certificato medico introduttivo. Questo documento, compilato in forma semplificata e firmato digitalmente dal medico certificatore, rappresenta il primo passo per avviare la pratica.

Chi può rilasciare il certificato medico?

Il certificato può essere rilasciato da diverse figure mediche, tra cui:

  • medici in servizio presso strutture sanitarie pubbliche, come ASL, aziende ospedaliere, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, o centri di diagnosi per malattie rare,
  • medici di medicina generale e pediatri di libera scelta del Servizio Sanitario Nazionale (SSN),
  • specialisti ambulatoriali, medici in quiescenza iscritti all’albo professionale, liberi professionisti e medici in servizio presso strutture private accreditate.

Per garantire l’idoneità dei medici certificatori, l’INPS acquisirà documentazione sulla loro formazione nell’ambito del programma “Educazione continua in medicina” (ECM). Tale formazione è legata a classificazioni internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), promozione della salute e accertamenti sanitari di base.

Convocazione a visita

Una volta inviato il certificato, l’INPS convocherà l’interessato per la visita medica tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. I dettagli della convocazione saranno consultabili anche sul Portale della Disabilità.

È importante presentarsi alla visita: un’assenza ingiustificata sarà considerata come rinuncia alla valutazione. Tuttavia, in caso di impossibilità a partecipare, è possibile richiedere una nuova convocazione.

Invio dati all’INPS

Dopo l’invio del certificato medico introduttivo, gli interessati possono inoltre fornire i propri dati socio-economici all’INPS. Questo passaggio, accessibile tramite identità digitale (SPID di almeno livello 2, CIE 3.0, CNS o eIDAS) o con l’aiuto di patronati e associazioni di categoria, consente di accelerare l’erogazione delle prestazioni economiche, qualora riconosciute.

Valutazione disabilità

La valutazione sarà effettuata dall’Unità di Valutazione di Base (UVB). Questo gruppo multidisciplinare è presieduto da un medico dell’INPS specializzato in medicina legale e include:

  • Due medici nominati dall’INPS;
  • Un rappresentante delle associazioni di categoria;
  • Una figura professionale con competenze psicologiche e sociali.

 

Sperimentazione 2025 ed entrata in vigore nel 2026

Una delle principali innovazioni introdotte dalla riforma del riconoscimento dello stato di invalidità riguarda dunque la modalità di avvio del procedimento valutativo.

Nelle province coinvolte nella fase pilota, dal primo gennaio 2025 serve necessariamente il certificato medico introduttivo, inviato telematicamente all’INPS per richiedere il riconoscimento della disabilità, che avvierà il processo di valutazione.

Istruzioni operative e scadenze

Le nuove modalità operative sono già state rese note e l’INPS ha avviato una serie di attività informative per tutti i soggetti coinvolti, inclusi i medici, i cittadini e le amministrazioni locali.

Per la profilazione dei medici certificatori si può invece consultare il messaggio n. 4364 del 19 dicembre scorso e quello n. 4465, del 27 dicembre.