Estratto conto certificativo INPS (EcoCert) ai fini pensionistici è ora disponibile anche per i dipendenti pubblici.
Con messaggio n. 1727/20223 l’INPS ufficializza l’estensione del servizio per l’avvio delle procedure di pensione, ora su richiesta anche per tutti gli iscritti alla gestione pubblica, compresi i dipendenti di amministrazioni locali, sanità, territori delle direzioni regionali di Piemonte, Emilia-Romagna, Marche e Campania, coordinamento metropolitano di Napoli, Sicilia.
La comunicazione ha valore certificativo ai fini del calcolo pensione, il che comporta l’attivazione di un formale procedimento amministrativo attraverso il quale l’INPS arriva a dichiarare l’effettiva consistenza del conto contributivo individuale del richiedente.
Vediamo come richiederlo e come utilizzarlo.
A cosa serve l’estratto certificativo EcoCert?
La certificazione EcoCert (Estratto conto Certificativo) è utile per avere un quadro certo della propria posizione previdenziale e poter stimare decorrenza e importo dell’assegno futuro. Fino ad oggi prevista per i soli dipendenti del privato e per gli iscritti alla Gestione Separata, viene estesa a tutte le gestioni pubbliche (alcune la stavano già sperimentando).
L’EcoCert serve per fare domanda di pensione: il contribuente che ritiene di avere i requisiti per la pensione (di vecchiaia o anticipata), richiede all’INPS questo documento così da avere una certificazione ufficiale del diritto a pensione, in base alla propria posizione contributiva e previdenziale, ricostruita dall’Istituto di Previdenza in relazione all’intera carriera lavorativa. Una volta rilasciato l’EcoCert, sulla base dei conteggi in esso contenuti, si può finalizzare la richiesta di pensione.
Che differenza c’è con l’estratto contributivo?
La fondamentale differenza tra estratto conto certificativo e semplice estratto conto contributivo (altra funzionalità online prevista dal portale INPS), è il valore legale.
L’estratto conto contributivo è certamente utile per avere un quadro della propria posizione, ma è un documento emesso senza effettuare tutti i controlli che, invece, l’Istituto Previdenziale effettua per esempio quando deve formalmente calcolare e versare la pensione. Il documento Ecocert, a questo proposito, serve esattamente per presentare la domanda di pensione.
Quali dati contiene l’EcoCert INPS?
Nell’estratto conto certificativo, l’INPS dettaglia tutte le procedure che vengono effettuate dagli uffici nn base all’articolo 54 della legge 88/1989, attestando il conto individuale del richiedente, ossia tutti i dati relativi a contributi versati e pensione maturata. E’ basato sui dati presenti negli archivi INPS una volta effettuate le operazioni di integrazione, razionalizzazione ed assestamento. Nello specifico, contiene i seguenti elementi:
- periodi di contribuzione;
- tipologia di contributi versati (da lavoro dipendente, artigiano, commerciante, ecc.);
- contributi utili (espressi in giorni, settimane o mesi) per la misura (il calcolo della pensione) e per il diritto;
- retribuzione;
- riferimenti del datore di lavoro;
- eventuali note.
Come si richiede l’EcoCert?
Il lavoratore deve presentare domanda di certificazione EcoCert online, utilizzando l’apposito servizio presente nel portale INPS. L’istituto procederà all’emissione dell’estratto conto certificativo entro 55 giorni dalla data di ricezione della domanda.
Questi termini possono essere sospesi per una sola volta e per un periodo non superiore a 30 giorni, per l’acquisizione di informazioni e documenti. Se nel corso di questa ulteriore fase di istruttoria le amministrazioni non forniscono riscontro entro i termini previsti, l’assicurato può procedere alla neutralizzazione del periodo non certificato attraverso la funzione “sblocca domanda” prevista con messaggio 4345 del 1° dicembre 2022.
La neutralizzazione dei contributi consente di non conteggiare determinati periodi ai fini del calcolo della pensione nel caso in cui non convengano ai fini del calcolo pensione. E’ prevista in un numero molto limitato di casi e tutela il lavoratore, per esempio, dal rischio di abbassamento della pensione a causa di periodi a bassa contribuzione (come la cassa integrazione) negli ultimi anni di vita lavorativa.