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Reddito di Cittadinanza, controlli INPS sugli indicatori di rischio

di Anna Fabi

13 Dicembre 2022 09:30

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Ecco gli indicatori di rischio utilizzati per i controlli antifrode effettuati dall'INPS sulle domande di Reddito di Cittadinanza ed i risultati ottenuti.

Residenza in Italia, posizione lavorativa e composizione del nucleo familiare, titolarità d’impresa non dichiarata nella domanda di Reddito di Cittadinanza: sono i fattori su cui l’INPS sta lavorando in sede di controlli, incrociando i dati delle amministrazioni coinvolte e utilizzando spcifici strumenti informatici.

Inizialmente, le verifiche sulla sussistenza dei requisiti RdC si limitavano al riscontro di quanto dichiarato nella DSU per il rilascio ISEE, mentre ora vengono effettuati anche ex post, anche in seguito alle evoluzioni applicative del sussidio (fra l’altro al centro di nuove modifiche in Legge di Stabilità 2023, che se confermate lo ridurranno a 8 mesi dal primo gennaio).

La ratio sulla stretta INPS è evidente: prevenire frodi e comportamenti opportunistici.

Controlli INPS sui requisiti RdC

Per prima cosa, l’INPS verifica preventivamente le informazioni fornite dal contribuente con quelle in proprio possesso, e di altre amministrazioni pubbliche. In secondo luogo, utilizza una serie di scenari di rischio potenziale predefiniti, incrociando le dichiarazioni nelle domande di RdC con le informazioni nei propri archivi. Ecco i principali:

  1. mancanza del requisito della residenza in Italia;
  2. false o omesse dichiarazioni relativamente alla posizione lavorativa dei componenti il nucleo familiare;
  3. false dichiarazioni circa la composizione del nucleo familiare;
  4. titolarità di imprese e/o di qualifiche/cariche sociali da parte dei componenti il nucleo familiare richiedente il beneficio (condizione non necessariamente incompatibile con il Reddito di Cittadinanza ma sintomatica di irregolarità, anche di altro tipo come le società prestanome).

Quando gli uffici rilevano nella domanda una di queste anomalie, sospendono la procedura per effettuare ulteriori accertamenti. C’è anche un’apposita piattaforma digitale per consultare le istanze RdC che presentano indici di rischio, così da svolgere le opportune verifiche sulle domande sospese e sbloccarne l’esito se positivo, o avviare le conseguenti azioni di recupero in caso negativo.

In tabella, i risultati ottenuti con questi controlli al 30 settembre 2022: