La pandemia ha rappresentato una leva per la crescita dei servizi pubblici digitali a livello europeo. Su oltre settemila portali web attivi in 36 Paesi europei, infatti, oltre otto servizi pubblici su 10 sono disponibili online. Questi dati emergono dall’ultima edizione dell’eGovernment Benchmark di Capgemini, la ricerca annuale che offre una fotografia dettagliata dei servizi di eGovernment in Europa.
Realizzato in collaborazione con Idc e Politecnico di Milano, il report mostra come la media europea di maturità maturità digitale si attesti al 68%. L’Italia si trova leggermente al di sotto di questa soglia, raggiungendo quota 64%, un valore comunque superiore alla Germania (62%) ma inferiore a Spagna (78%) e Francia (72%). I Governi maggiormente digitalizzati, invece, sono quelli di Malta ed Estonia.
Stando al report, la pandemia ha messo in evidenza la necessità di rendere disponibili online anche i servizi offerti solo offline nel periodo precedente all’inizio dell’emergenza sanitaria. Per quanto riguarda la trasparenza dei dati, però, solo il 61% dei portali pubblici informa gli utenti riguardo a quanti e quali dati personali vengono trattati dalle PA. Dai risultati, infatti, emerge come non si sia ancora concretizzata la volontà di condividere e riutilizzare in modo sicuro le informazioni personali tra le diverse amministrazioni, nel rispetto delle legislazioni locali e al fine di semplificare l’utilizzo dei servizi digitali.
Nonostante siano state intraprese numerose azioni per accelerare il passaggio dai servizi offline a quelli online, lo studio evidenzia come una maggiore disponibilità non vada di pari passo con un aumento dell’uso, della soddisfazione o dell’inclusione.
L’eGovernment Benchmark 2021 – ha puntualizzato Domenico Leone, Public Sector Director di Capgemini in Italia – rivela che le amministrazioni europee hanno fatto passi importanti nella digitalizzazione dei servizi pubblici, dimostrando con successo la loro capacità di far fronte a una crisi globale.