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Come scaricare il Green Pass per italiani vaccinati o guariti all’estero

di Alessandra Gualtieri

6 Agosto 2021 12:00

Modalità per il rilascio della Certificazione Verde COVID-19 agli italiani vaccinati o guariti all’estero: il Green Pass si chiede alla ASL, ecco come.

Il Ministero della Salute ha fornito le modalità per il rilascio della Certificazione Verde COVID-19 ai cittadini italiani vaccinati o guariti all’estero, con apposita Circolare del 4 agosto. In particolare, i cittadini italiani (anche residenti all’estero) e i loro familiari conviventi, nonché tutti i soggetti iscritti al SSN che sono stati vaccinati all’estero contro il SARS-CoV-2 o che sono guariti all’estero da COVID-19, potranno richiedere, se si trovano già sul territorio italiano, il rilascio del Green Pass per avvenuta vaccinazione o per guarigione, emesso dalla Piattaforma nazionale-DGC, recandosi presso le ASL (Aziende Sanitarie Locali) e presentando la seguente documentazione.

Green Pass per vaccinati SARS-CoV-2 all’estero

Bisogna presentare alla ASL il certificato vaccinale rilasciato dall’Autorità Sanitaria estera che riporti almeno i seguenti contenuti:

  • identificativi del titolare (nome, cognome, data di nascita);
  • dati relativi al/ai vaccino/i (denominazione e lotto); – data/e di somministrazione del/dei vaccino/i;
  • identificativi di chi ha rilasciato il certificato (Stato, Autorità sanitaria).

Per l’emissione della Certificazione verde COVID-19 sono validi al momento esclusivamente i vaccini approvati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA):

  1. Comirnaty (PfizerBioNtech);
  2. Spikevax (Moderna);
  3. Vaxzevria (AstraZeneca);
  4. COVID-19 Vaccine Janssen (Janssen-Johnson & Johnson).

Green Pass per guariti da Covid-19 all’estero

In questo caso, bisogna produrre il certificato di guarigione rilasciato dall’Autorità Sanitaria estera che riporti almeno i seguenti contenuti:

  • identificativi del titolare (nome, cognome, data di nascita);
  • informazioni sulla precedente infezione da SARS-CoV-2 del titolare, successivamente a un test positivo (data del primo tampone molecolare positivo);
  • identificativi di chi ha rilasciato il certificato (Stato, Autorità sanitaria).

Da sapere

  • Entrambi i certificati, in formato cartaceo e/o digitale, dovranno essere redatti almeno in lingua inglese e, per la Provincia Autonoma di Bolzano, in lingua inglese o tedesca (in caso di altra lingua dovranno essere accompagnati da una traduzione giurata).
  • Per il Green Pass con una dose dopo guarigione, il richiedente dovrà presentare entrambi i certificati.
  • In caso di prima dose all’estero, la certificazione potrà essere richiesta solo se non siano già scaduti i termini di validità (42 giorni per i vaccini a mRNA e 84 giorni per Vaxzevria); in ogni caso, sarà garantita la seconda dose.
  • La documentazione potrà essere validata esclusivamente da personale medico.

La procedura

Per l’inserimento dei dati, i Servizi Sanitari Regionali saranno abilitati ad una specifica funzionalità nel Sistema Tessera Sanitaria (TS). I dati potranno poi essere resi disponibili alle Regioni di residenza dall’Anagrafe Nazionale Vaccini (AVN).

I dati confluiranno nella Piattaforma nazionale–DGC per generare in automatico la certificazione verde COVID-19 che l’interessato potrà acquisire, tramite AUTHCODE che riceverà via mail o SMS, dal sito www.dgc.gov.it o dall’App Immuni, in combinazione con gli estremi della tessera sanitaria o del documento di identità presentato, oppure tramite iSPID/CIE sul sito www.dgc.gov.it o con App IO.

Se il richiedente completa il ciclo presso un punto vaccinale regionale, la seconda dose dovrà essere registrata come tale nel sistema vaccinale regionale che trasmetterà l’informazione all’Anagrafe Vaccini. Ulteriori dettagli nella Circolare del Ministero.