Il Green Pass Covid può essere scaricato e utilizzato in formato digitale oppure cartaceo. In entrambi i casi, tanto, l’elemento che conta (da mostrare nei casi di legge previsti) resta il solo QR code. E’ possibile che venga anche richiesto un documento di identità da parte di chi effettua il controllo ma per il resto il sistema garantisce totale privacy e all’operatore basta ottenere una spunta verde nel momento in cui “legge” lo speciale codice grafico contenuto nella Certificazione Verde Covid-19, che si può anche conservare come semplice immagine nella galleria del telefonino così da mostrarla all’occorrenza, senza bisogno del certificato cartaceo (o digitale) con il dettaglio dei dati.
=> Green pass: Certificazione Covid con e senza codice AUTHCODE
I modi per ottenere il Green Pass sono tanti e molti di essi davvero facili e immediati: via web (utilizzando il portale dedicato all’indirizzo www.dgc.go.it o dal proprio FSE – Fascicolo Sanitario Elettronico), tramite le app (IO o Immuni), di persona dal proprio medico / pediatra o in farmacia (in quest’ultimo caso, è possibile chiedere che la Certificazione vaccinale o di guarigione o tampone negativo venga rilasciata in formato cartaceo o elettronico). In genere, il rilascio avviene in formato elettronico ed è poi possibile stampare il certificato per disporre del cartaceo. La linea tratteggiata si utilizza per piegarlo correttamente, in modo che non si deteriori, nel seguente modo:
E’ importante sottolineare che ai controlli l’unico elemento che bisogna mostrare è il QR Code. Quindi anche chi è in possesso della certificazione cartacea, può mostrarla piegata nel modo sopra indicato mostrando solo la facciate con il codice a barre.
I dettagli che sono indicati nelle altre pagine non sono rilevanti ai fini del controllo. Anzi, il green pass, così come il software di controllo, sono realizzati nel rispetto della privacy. Ad esempio, chi effettua il controllo di validità non sa quale evento sanitario abbia generato la Certificazione verde, quindi non potrà sapere se si è stati vaccinati o si è guariti dal Covid o si è fatto un tampone: questa informazione non è visibile in sede di controllo. L’operatore che controlla il pass (per esempio, alla frontiera in caso di un viaggio all’estero), utilizza una specifica app, VerificaC19, installata su dispositivo mobile, per controllare l’autenticità del certificato. La app è gratuita e può essere scaricata da AppStore e PlayStore (sul portale dedicato al digital green certificate sono presenti entrambi i link). Se il certificato è valido, all’operatore comparirà un segno grafico che corrisponde a un semaforo verde, con i soli dati anagrafici della persona a cui corrisponde il certificato (per questo è possibile che venga chiesto un documento di identità). Non è necessario fornire alcuna altra informazione. Né la verifica prevede la memorizzazione di informazioni sul dispositivo del verificatore. Ecco nel dettaglio quali operatori possono chiedere la certificazione:
- pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni,
- personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, che deve essere iscritto in apposito elenco (articolo 3, comma 8, della legge 94/2009),
- titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati,
- proprietario o legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati,
- gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali per l’accesso alle quali in qualità di visitatori sia prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati.
Intanto, da lunedì 28 giugno l’Italia è tutta bianca. Non serve quindi la Certificazione per spostarsi tra Regioni (ma serve per i banchetti e gli ingressi nelle RSA). Da lunedì 28 decade anche l’obbligo di mascherina all’aperto, una settimana dopo l’addio al Coprifuoco. Ma la variante Delta fa paura e crea incertezze sugli esiti della campagna vaccinale: una sola dose non basta a tenerla a bada, serve almeno il ciclo completo. La mascherina resta dunque fondamentale nei casi in cui è ancora prevista, come ha ricordato il Ministro Speranza:
al chiuso va sempre indossata e anche all’aperto va sempre portata con sé: serve mantenere cautela perché la battaglia contro il virus non è ancora vinta.