Ricetta elettronica veterinaria: tempo di bilanci

di Anna Fabi

Pubblicato 19 Giugno 2019
Aggiornato 9 Giugno 2020 06:51

logo PMI+ logo PMI+
Obbligo di ricetta elettronica veterinaria in vigore da aprile, costi aggiuntivi a discrezione del medico, meno criticità e più semplificazioni.

Dal 16 aprile 2019 è in vigore l’obbligo di emettere la ricetta elettronica veterinaria (REV) e, sul portale creato ad hoc dal Ministero della Salute, sono stati pubblicati i primi dati periodici. Ammontano a 586mila le ricette compilate e, considerando anche il periodo di sperimentazione, le prescrizioni elettroniche hanno raggiunto quota un milione.

=> Ricetta elettronica in vigore: cosa cambia

Il trend è più che positivo, basti pensare che, allo scorso 10 maggio, ben 7.880 punti vendita tra farmacie, parafarmacie e depositi, hanno emesso almeno una ricetta. L’80% delle ricette è stata emessa per la cura di piccoli animali.

Per quanto riguarda il costo delle ricette elettroniche, il professionista veterinario può deliberare autonomamente e decidere se far pagare o meno l’emissione della REV.

Per quanto riguarda eventuali criticità emerse durante il periodo preso in esame, gli iniziali rallentamenti sono in rapida diminuzione e aumenta la dimestichezza degli utenti con il nuovo sistema digitale.

L’obiettivo della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, insieme al Centro Servizi Nazionale (CSN) dell’IZS di Abruzzo e Molise e alle associazioni di categoria, è quello di semplificare l’utilizzo del nuovo sistema a vantaggio di tutti i professionisti ma anche dei cittadini.

Tra le semplificazioni, ad esempio, compare l’autorizzazione per far comunicare i servizi online del Sistema Informativo Nazionale della Farmacosorveglianza con i software gestionali usati dalle strutture veterinarie.