Cresce la spesa per la Sanità digitale in Italia, dove si è raggiunto un valore di 1,39 miliardi di euro, sostenuto soprattutto dalle strutture sanitarie, dalle Regioni e in misura minore dai medici di medicina generale.
Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, che sottolinea come a raccogliere i budget più cospicui siano i sistemi dipartimentali e la Cartella Clinica Elettronica (CCE), sebbene inizi a prendere piede anche l’Intelligenza Artificiale.
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La ricerca offre spunti interessanti anche per capire come le risorse digitali stiano entrando in misura crescente nella quotidianità dei medici: l’85% di quelli di medicina generale e l’81% degli specialisti usa l’email per comunicare con i propri pazienti, mentre a utilizzare WhatsApp è rispettivamente il 64% e il 57% dei professionisti.
Per quanto riguarda i cittadini, l’accesso ai servizi digitali è aumentato significativamente nell’ultimo anno e oltre quattro soggetti su dieci (41%) usano App di coaching o dispositivi wearable per tenere sotto controllo la propria salute.
Per quanto riguarda le priorità di investimento, le strutture sanitarie danno la priorità ai sistemi dipartimentali e alla Cartella Clinica Elettronica (CCE).
Per quanto riguarda l’Intelligenza Artificiale, infine, gli investimenti sono ancora marginali anche se molte strutture hanno avviato le prime sperimentazioni, basate in particolare sull’elaborazione delle immagini per effettuare attività di supporto alla decisione diagnostica e del testo libero (24%).
La maggior parte dei CIO delle aziende sanitarie (62%), inoltre, pensa che l’offerta di servizi digitali al cittadino debba avere come obiettivo principale la riduzione dei tempi di attesa degli utenti.
Uno dei nuovi trend nell’ambito della Sanità digitale è dato dalle “Terapie Digitali”, applicazioni che devono essere clinicamente certificate per aiutare i pazienti nell’assunzione di un farmaco, monitorando soprattutto l’aderenza alla terapia.