L’Italia si colloca al terzultimo posto in Europa nella classifica stilata da Transparency International e dedicata alla corruzione: una posizione non certo lusinghiera che vede fare peggio solo Grecia e Bulgaria.
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A livello internazionale, invece, la penisola occupa il 61esimo posto migliorando rispetto agli anni precedenti, tuttavia si tratta di una risalita ancora poco significativa sebbene seguita al varo della legge anticorruzione del 2012 (da quell’anno a oggi, infatti, l’Italia è balzata dal 72esimo al 60esimo posto).
«Il segnale dell’Italia è a doppia faccia – ha commentato Raffaele Cantone, presidente della sede dell’Autorità Nazionale Anticorruzione -. Non siamo più ultimi in Europa, siamo terz’ultimi, sempre in zona retrocessione e l’obiettivo è quello di salire. Credo che ci siano Stati in Europa che sono davanti a noi che hanno tassi di corruzione anche maggiori, ma è il segnale di una piccola inversione di tendenza che mi auguro non venga messa in discussione».
Per quanto riguarda la percezione della corruzione, il report mostra un aumento generalizzato a livello globale.
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