L?Italia ha conquistato un primato importante a livello europeo per quanto riguarda i processi di digitalizzazione promossi dai Governi nazionali: il Ministero dello Sviluppo Economico (attraverso l?OCSI, l?Organismo di Certificazione della Sicurezza Informatica) ha infatti rilasciato CoSign, la prima certificazione di sicurezza relativa a un dispositivo server di firma digitale remota in grado di gestire milioni di firmatari.
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La certificazione è stata stabilita per garantire la più totale conformità internazionale nella gestione delle firme digitali, tutelando il consumatore che utilizza il dispositivo: il traguardo raggiunto dall?Italia, che così si avvicina progressivamente agli obiettivi di Europa 2020 precedendo gli altri paesi del vecchio continente, si deve anche all?attività di AgID – Agenzia per l?Italia Digitale.
Nella penisola l?88,2% degli enti locali utilizzano regolarmente la firma elettronica qualificata per semplificare la gestione di una pluralità di pratiche e procedure (dalla raccolta di denunce alle pagelle scolastiche, dai referti medici ai cambi di residenza).
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«L?Italia – afferma Giovanni Manca, esperto di digitalizzazione documentale nelle PA – può essere considerata un?apripista di esempio per l?Europa, con una normativa avanzata e completa, che utilizzando gli standard internazionali contribuisce ad eliminare le barriere digitali transnazionali. La certificazione è qualcosa su cui la Comunità Europea sta spingendo molto, in quanto garantisce una valutazione di prodotto e di servizio super-partes. Essa essendo basata su standard internazionali (Common Criteria, nel caso di specie) può essere spesa su tutto il territorio dell?Unione, senza la necessità di specifici processi di mutuo riconoscimento di validità.»