PA digitale, un traguardo ancora lontano

di Teresa Barone

10 Settembre 2012 10:00

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La completa digitalizzazione della pubblica amministrazione è un obiettivo ancora difficile da raggiungere: sono numerosi gli enti pubblici e i Ministeri che non rispettano il Codice della PA digitale.

Il processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana presenta ancora forti ritardi: lo afferma un?indagine condotta da Anorc (Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione digitale dei documenti) che ha preso in esame la risposta ai dettami dell?Agenda Digitale da parte degli enti pubblici, compresi Regioni, Comuni e Province.

La PA digitale è un obiettivo lontano, nonostante ci siano stati evidenti passi in avanti per quanto concerne gli opendata, la tecnologia Cloud, la diffusione di sistemi di archiviazione e trasmissione dei dati digitali e improntati sulla più completa trasparenza: cifre alla mano, tuttavia, solo il 40% delle Regioni e il 27% delle Province è al passo con i tempi, mentre per i Comuni la percentuale scende fino al 23%.

Diversa la situazione nei vari Ministeri che fanno capo al Governo, dove sono stati riscontrate le maggiori carenze in materia di attuazione delle norme previste dal Codice della PA digitale: si parla in modo particolare dell’individuazione dei responsabili della conservazione digitale e della tutela della privacy. Solo il portale ufficiale del Ministero dell?Economia e della Finanza riporta i nominativi dei responsabili del trattamento dei dati personali, mentre nella maggioranza dei casi non è possibile recuperare queste informazioni se non attraverso altre ricerche che esulano dalla sfera virtuale. In materia di trasparenza riguardo le figure responsabili della conservazione dei dati, invece, l?unica eccezione è data dal Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali.

Una situazione quasi paradossale, come viene definita all?interno della relazione stilata da Anorc, che vede la PA paladina della digitalizzazione e dell?innovazione, e tuttavia ancora molto carente di iniziative concrete. Ecco le conclusioni della relazione ufficiale:

«Si può concludere affermando che il paradosso della PA continua a viaggiare tra alcuni avamposti di progresso digitale e le retrovie che dimostrano un attaccamento al vecchio sistema rigido del cartaceo, come nello stesso modo paradossale continuano a viaggiare i nostri documenti informatici nati con i bit e spesso trasformati in carta perché nessuno sa come conservarli. La conservazione rappresenta non solo un sistema volto all?efficienza della gestione documentale, ma soprattutto il presupposto della nostra memoria e dell?autenticità dei documenti.