Le strategie per la spending review, o tagli alla spesa pubblica che dir si voglia, sono attualmente al varo del Governo grazie alla nomina di Enrico Bondi come commissario per i tagli agli acquisti di beni e servizi nella Pubblica Amministrazione: da parte del premier Mario Monti, tuttavia, arriva un?iniziativa inedita: interpellare i cittadini italiani invitandoli a segnalare, via Web, tutti gli sprechi di denaro pubblico che ritengono possano essere evitati, partecipando attivamente al bilancio dello Stato.
Attraverso una sorta di consultazione pubblica attivata sul sito del Governo, infatti, sarà possibile inviare consigli, informazioni, segnalazioni relative ai più eclatanti casi di spreco di soldi dello stato, contribuendo alla creazione di nuove misure di intervento che favoriscano la crescita limitando le fuoriuscite di fondi pubblici senza alcuna utilità. Palazzo Chigi ha diffuso l?iniziativa attraverso una nota ufficiale:
«Tutti i cittadini, attraverso il modulo ‘Esprimi la tua opinione’, hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili. Con la spending review il governo è intervenuto analizzando le voci di spesa delle pubbliche amministrazioni, per evitare inefficienze, eliminare sprechi e ottenere risorse da destinare allo sviluppo e alla crescita.»
Una proposta che, tuttavia, non è piaciuta a tutti, parti sociali comprese, che ritengono inappropriato l?operato del Governo, reo di aver inizialmente incaricato tecnici specializzati di studiare strategie in grado di effettuare tagli alla spesa pubblica efficaci e il più indolore possibile per i cittadini, e allo stesso tempo essersi rivolto al popolo stesso chiedendo un aiuto. Molto chiare, a tal proposito, sono state le parole del segretario della Cgil Susanna Camusso.
«È curioso e abbastanza strano: abbiamo un governo di tecnici che nomina dei tecnici e poi chiede alla popolazione di fare il lavoro che dovrebbero svolgere i tecnici che hanno nominato i tecnici. Che l’assurdità sta solo in questa sequenza.»