Open data: Milano avvia le App civiche

di Teresa Barone

16 Marzo 2012 11:00

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Al via il progetto Open data del Comune di Milano, che attua l?Agenda Digitale in linea con le regole nazionali e comunitarie: bene anche i programmi per Wi-fi e la creazione di nuovi portali.

Due mesi e mezzo e il portale del Comune di Milano conterrà enormi quantità di informazioni pubbliche a beneficio dei cittadini: il progetto Open data è ormai realtà, presentato dal sindaco Giuliano Pisapia presso l?Università di Milano-Bicocca, insieme al rettore Marcello Fontanesi.

Open data che consisterà nella creazione di sofisticate App civiche, finalizzate a migliorare la comunicazione tra cittadini e amministrazione comunale ma anche a rendere più agevole e semplice la vita urbana: trovare parcheggio in tempo reale, reperire informazioni su un percorso tramviario o automobilistico in pochi minuti e conoscere gli orari di tutte le attività commerciali. Si tratta di un?iniziativa che si allinea con il potenziamento della Rete Wi-fi in tutta la città, e con lo spostamento di molti sportelli civici direttamente online.

Il primo cittadino di Milano ha commentato il progetto sottolineando l?importanza di portare i servizi comunali in Rete, per favorire l?innovazione e superare le difficoltà legate alla odierna situazione economica.

«È importante implementare la diffusione di internet, la conoscenza dell?agenda digitale, degli open data, perché certamente l?innovazione può essere uno strumento importante per superare la crisi economica. Milano sarà quindi un punto di riferimento internazionale, un luogo dove creare sviluppo sociale, culturale e soprattutto economico.»

Il progetto Open data è realizzato con il partnership dell?Università Bicocca, del Politecnico di Torino, del consorzio Topix e di Csi Piemonte, con la supervisione del dipartimento giuridico universitario per garantire il pieno rispetto della privacy. Un?altra iniziativa interessante promossa proprio dal Comune è l?avvio di un programma di corsi di alfabetizzazione informatica soprattutto nelle periferie urbane, al fine di ridurre il digital divide che ancora caratterizza molte zone della città.

«La Rete va utilizzata in modo coraggioso, è necessario dare ai cittadini la possibilità di interagire e non solo di essere spettatori di contenuti prefabbricati. Come Amministrazione abbiamo il dovere, e lo stiamo facendo, di far crescere l’innovazione attraverso la conoscenza e il buon utilizzo di Internet, cercando di assottigliare il più possibile il digital divide che ancora è presente.»