Lo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) rappresenta uno strumento fondamentale per assicurare la competitività del sistema Paese. Per la sua realizzazione compiuta è necessario tuttavia assicurare una interoperabilità fra Amministrazioni che consenta una costante e continua revisione informatica da parte di tutte le amministrazioni coinvolte nei procedimenti di autorizzazione e controllo sulle attività d’impresa.
Unioncamere ha effettuato un’indagine sullo stato dell’arte per verificare se i Comuni hanno attivato il SUAP.
Lo studio evidenzia purtroppo una forte criticità: 3105 comuni rischiano l’intervento del commissario ad acta, in base alla legge di conversione del D.L. 70/2011 (c.d. Decreto Sviluppo), per la non attivazione dello Sportello Unico per le Attività Produttive entro la scadenza fissata del 30 settembre 2011 (che rappresenta già un rinvio della scadenza originaria del 29 marzo 2011).
Su un totale di 8096 Comuni, solo 4834 amministrazioni comunali hanno già accreditato il SUAP e in molti casi l’avvio delle procedure è avvenuto in modo del tutto incompleto rispetto a quanto previsto dalla normativa.
Ma la normativa introdotta dal Decreto Sviluppo, definitivamente approvato in Senato il 07.07.2011 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 12.07.2011, in vigore dal 13.07.2011, non fa sconti.
Come prevede l’art. 6, comma 2, lett. f-bis) del Decreto Sviluppo, interverrà l Prefetto che invierà, entro 30 giorni dalla data limite, una diffida ai Comuni inadempienti e, sentito il parere della Regione, provvederà a nominare un commissario ad acta che dovrà assicurare la messa a regime dei SUAP.
Nel dicembre 2010 era stata firmata una Convenzione tra ANCI e Unioncamere che prevedeva una collaborazione al fine dell’individuazione di una procedura standard, comprensiva delle modalità per il passaggio alle Camere di commercio delle funzioni del SUAP nei Comuni dove fosse necessario.