Nome di battesimo: Twitter Town Hall. Luogo: la East Room della Casa Bianca, una “location” che tutto il mondo conosce benissimo perchè è quello da cui il presidente degli Stati Uniti tiene le conferenze stampa o parla alla nazione. In questo caso, al posto della platea dei giornalisti e dei microfoni, c’erano pero’ due grandi schermi, attraverso i quali Barack Obama ha effettivamente comunicato con i cittadini americani, ma dando vita a un botta e risposta su Twitter.
Una sorta di conferenza stampa allargata a tutto il paese, con il presidente che si rivolgeva ai cittadini chiedendo loro indicazioni e opinioni sui principali problemi del paese e che, naturalmente, rispondeva ai loro quesiti. Il debito, ovvero una delle più urgenti questioni da riolvere, ma anche l’Afghanistan, l’Iraq, le missioni della Nasa, le nuove tecnologie: tutti argomenti di cui chiunque, negli Stati Uniti d’America, ha potuto discutere con il presidente in persona.
Un avvenimento di assoluta eccezione, il primo “Twitter Town Hall” della storia degli States, con un moderatore degno dell’occasione: il co-fondatore e Ceo di Twitter, Jack Dorsey. Un top manager che, coadiuvato da otto collaboratori, ha filtrato oltre 60mila messaggini da 140 caratteri, selezionando le domande più opportune da porre all’inquilino della Casa Bianca. Un evento ripreso in diretta da tutti i principali media americani, e seguito da 16mila 543 followers. A riassumere le risposte presidenziali in “cinguettii”, una trentina di collaboratori della Casa Bianca.
La prima domanda, l’ha fatta il presidente: «per ridurre il deficit, quali costi tagliare e quali investimenti mantenere». Firmato “bo”, vale a dire Barack Obama. Nel corso del dibattito, è arrivato anche un tweet del presidente repubblicano della Camera, John Boeher: «dove sono i posti di lavoro che hai promesso?». Risposta di Obama: «Dovete sapere che è un mio rivale ma ha ragione nel dire che avremmo dovuto fare di meglio». Come era già successo nelle scorse settimane in occasione di un altro appuntamento del presidente americano con i social network, la conferenza su Facebook, a tenere banco è stata l‘economia. In primis, l’occupazione, con il 23% delle domande, quindi il budget e le tasse, entrambe al 18%.
La prima risposta di Obama è a una domanda sugli errori commessi nell’affrontare la recessione. Il presidente ne ammette due: «non essere stato esplicito nel far capire alla gente che per uscire da questa crisi sarebbe servito del tempo» e «non aver fatto di più il settore immobiliare». Ma nel corso dell’evento sottolinea anche i successi, come il salvataggio dell’industria dell’auto. E avverte che un mancato accordo sul tetto del debito sarebbe disastroso per l’economia del paese. Un tema che è oggi nell’agenda presidenziale, con un incontro con i leader del Congresso. Un vertice che, per la prima volta nella storia, è stato preceduto da uno scambio di opinioni con l’intero paese.