La Pubblica Amministrazione come motore di inclusione digitale: è quanto emerge da una ricerca di AICA (Associazione italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico), dedicata agli effetti dei progetti dedicati da diverse Regioni italiane ai cittadini maggiormente a rischio di esclusione.
L’indagine ha coinvolto oltre 2.000 residenti (tra cui il 50% ha più di 55 anni e il 7% è over 70), in quattro Regioni, che hanno sviluppato diversi percorsi formativi di alfabetizzazione basati sul programma eCitizen: Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Valle d’Aosta.
Mentre il progetto sviluppato in Val d’Aosta si è rivolto ai ragazzi fra gli 11 e i 17 anni, in Friuli, Lazio ed Emilia Romagna i corsi sono stati pensati per alcune categorie maggiormente a rischio esclusione, tra cui anziani, inoccupati, casalinghe.
La formazione puntava ad ottenere,in generale, un uso migliore e più esteso di tutti gli strumenti della società digitale, dall’utilizzo del web in generale alla comunicazione digitale, dai servizi di e-commerce agli strumenti di e-government.
Il primo obiettivo, l’utilizzo di Internet, inteso come strumento in grado sia di semplificare molti aspetti della vita quotidiana che di approfondire interessi, mantenere relazioni, accedere a diverse fonti di informazione, sembra essere pienamente raggiunto. Infatti, quasi l’80% delle persone che hanno seguito questi percorsi di formazione utilizza Internet, contro una media italiana relativa a persone in situazione analoga pari al 31% e una media nazionale pari al 48% degli italiani al di sopra dei vent’anni.
Rispetto alle fasce di età, gli ultraquarantacinquenni che navigano in internet dopo i corsi sono il 78% contro la media italiana del 29%. Casalinghe e pensionati sono le categorie che traggono il maggiore vantaggio dalla formazione, con un utilizzo di internet che raggiunge rispettivamente l’82% (contro il 17% di media nazionale) e il 67% (contro una media del 13%).