eGovernment, il report della Commissione Ue

di Barbara Weisz

26 Maggio 2011 14:00

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Per alcune voci, come la disponibilità di servizi online e l'eProcurement, l'Italia rappresenta l'eccellenza europea. Punti su cui lavorare: servizi business. La nona rilveazione di Bruxelles.

I servizi di eGovernment dei paesi europei registrano sensibili miglioramenti, ma esistono differenze anche notevoli fra i diversi paesi. L’Italia si distingue positivamente in alcuni settori, come la sofistificazione dei portali della Pubblica amministrazione dedicati al cittadino e la disponibilità di servizi online. Ma non brilla (pur registrando risultati positivi) in altre voci, come per esmepio i servizi business, dedicati alle aziende, ai professionisti, a chi cerca lavoro. Lo rileva il report sull’eGovernment della Commissione Europea elaborato da Capgemini, (attiva nel management consulting, it e otusourcing), Istituto di ricerca Rand Europe, dal Gruppo di analisi IDC e dall Danish Technological Institute (DTI).

Si tratta della nona misurazione dei servizi digitali delle pubbliche amministrazioni europee effettuata da Bruxelles, e analizza oltre 10mila siti web di 32 paesi (i 27 Ue più Islanda, Norvegia, Svizzera, Croazia e Turchia).

In generale, si riscontrano passi avanti, rispetto al 2009, sul fronte della quantità e della qualità dei servizi al cittadino. Questo fra l’altro, è un settore in cui l’Italia rientra nella top ten.

Nella clasifica della disponibilità dei servizi online la Penisola si posiziona addirittura al primo posto, a parimerito con Malta, Austria, Portogallo e Svezia, gli altri paesi che sono al 100% (mentre la media è dell’82%). Buon piazzamento anche nella sofistificazione dei servizi pubblici online, dove raggiungiamo il 99% sia per quelli riservati alle imprese sia per quelli al cittadino.

I punti su cui lavorare maggiormente sono però alcuni servizi definiti “business“. Sono ad esempio state fatte comparazioni fra due diversi tipi di servizi: avviare una start up e trovare lavoro. In entrambi i casi l’Italia, pur mantenendosi nella prima metà della classifica, non è fra i paesi in cui il servizio pubblico online è maggiormente completo.

Però proprio in questo segmento il reporto sottolinea una storia di successo italiana, rappresentata dal portale Comunica, che da aprile 2010 è diventato l’unico modo per registrare una società.

Sotto la media europeo il livello di accorpamento dei servizi, al 43% contro il 77%. Nel complesso, comunque, l’Italia è perfettamente in media sul fronte dell‘usabilità dei servizi e sopra la media per soddisfazione degli utenti.

Il report evidenzia come l’eGovernment sia «al centro di una politica per la riforma amministrativa» con «lo scopo di migliorare l’efficienza e la digitalizzazione». Le best practise italiane: Aia (permesso ambientale integrato), il Processo Telematico (sul fronte della digitalizzazione della giustizia), il sito web dei referti Ulss di Conegliano Veneto (risultati visibili online).

Infine l’eProcurement, un settore in cui il report rileva come l’Europa debba ancora fare passi avanti mentre invece l‘Italia eccelle. C’è una piattaforma unica nazionale e il MePa è il primo mercato pubblico lanciato in Europa. L’Italia è fra i paesi che dispongono del maggior numero di piattaforme di eProcurement (fornite anche dalle amministarzioni regionali) ed è sopra la media sia per quanto riguarda il livello nazionale dei servizi sia per quello locale.