Inaugurata nei giorni scorsi presso il Tribunale di Macerata, dal ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta, la digitalizzazione dei processi penali, un progetto sul quale il Ministero ha investito 50 milioni di euro.
Si tratta della «prima concreta applicazione del Piano Straordinario per la digitalizzazione della giustizia presentato dai ministri Brunetta e Alfano lo scorso 14 marzo a Palazzo Chigi», si legge nel comunicato del Ministero.
L’inaugurazione ha rappresentato un’occasione per dare na dimostrazione pratica di come funzionano i servizi informatici in ambito penale che, anche riutilizzando di soluzioni già sperimentate, comporteranno notevoli vantaggi in termine di riduzione dei tempi e dei costi dei procedimenti giudiziari.
In particolare sono stati testati i servizi per la trasmissione da parte della Procura e la ricezione da parte del Tribunale di un fascicolo penale digitalizzato; la trasmissione di copia degli atti a un difensore che ne abbia fatta richiesta via e-mail; la comunicazione di una copia autentica, sottoscritta con firma digitale, di una sentenza al P.M. e al P.G. mediante l’utilizzo della posta elettronica certificata.
A tarne beneficio saranno inoltre i magistrati e gli operatori di giustizia, ai quali verrà semplificato il lavoro, con un conseguente aumento di efficienza.
Il nuovo sistema sarà operativo da subito, per poi essere completato nell’arco di 18 mesi. Tre i cardini su cui si fonda il processo di digitalizzazione penale: digitalizzazione degli atti, invio di notifiche online e pagamenti online.
Ampia l’adesione dei Tribunali: oltre il 98% dei 477 Uffici giudiziari ha manifestato il proprio interesse dichiarandosi disponibile a partire fin da subito con il Piano straordinario per la giustizia digitale. Sono 6 gli Uffici giudiziari che non si sono dimostrati interessati al programma.
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