L’Ict nell’Amministrazione Giudiziaria

di Stefano Gorla

11 Marzo 2011 09:00

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Al Salone della Giustizia di dicembre 2010 sono state presentate alcune iniziative di applicazioni Ict ai processi giudiziari, di seguito alcuni esempio di come l?informatizzazione consenta un recupero di efficienza.

La banca dati SIDDA/SIDNA

Altra importante realizzazione è la banca dati SIDDA/SIDNA realizzata presso l’ufficio della procura nazionale antimafia con il contributo del  Ministero della Giustizia. Il sistema è costituito da una rete locale, con un numero di stazioni individuali di lavoro per magistrati, personale ausiliario e di polizia giudiziaria, che fanno parte di ciascuna delle 26 direzioni distrettuali antimafia italiane.

Un server è collegato con la rete locale della Procura nazionale antimafia, per consentire l’accesso alla banca dati, a quelle dell’amministrazione giustizia (cassazione, casellario giudiziario, Dap, Sippi) e quelle remote (Camere di commercio, anagrafe tributaria, motorizazzione, Aci, Inps etc.).

Nella banca dati sono confluiti 63.705 procedimenti di mafia, un milione 800mila atti giudiziari, 255mila fatti criminali,un milione e 182mila nominativi di persone indagate o condannate per mafia.

La banca dati WEB-SIRFIND

Un terzo esempio viene da WEB-SIRFIND, la banca dati delle sentenze in materia civile e di lavoro della Corte di Appello di Roma e del Tribunale di Roma, dove sono state ordinate oltre mezzo milione di cause, classificandole in riferimento alla materia trattata e in relazione al giudice.

Agli avvocati-utenti è offerta la possibilità di seguire i vari step dell’intero procedimento giudiziario, individuando le sentenze che sono state appellate o che sono state portate alla Suprema Corte di Cassazione.

I risultati sono positivi: negli ultimi due anni l’arretrato civile è stato diminuito di 6mila cause, contemporaneamente allo smaltimento di tutte  quelle sopravvenute.

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