L’università di Camerino e la telemedicina

di Stefano Pierini

16 Febbraio 2011 09:00

logo PMI+ logo PMI+
L?esempio eccellente dell'esperienza formativa a livello universitario nel settore dell'e-health dell'università di Camerino.

Per concludere abbiamo posto una domanda al prof. Francesco Amenta: l’integrazione fra formazione e ricerca, attuata nella vostra scuola crea un sistema interagente che consente una didattica sempre aggiornata e fortemente motivante perché rapidamente applicativa. Considerando che la Regione ha già un suo centro di telemedicina operante presso l’INRCA di Ancona e che, per superare la crisi manifatturiera, il Presidente on.le Spacca ha proposto al governo centrale la costituzione di un polo a valenza nazionale, sul fabrianese, per lo sviluppo della domotica, non sarebbe strategico ed anche foriero di occupabilità avviare percorsi formativi per operatori socio-sanitari anche nell’istruzione tecnica superiore sulle potenzialità e gli applicativi della sanità elettronica?

La risposta:

La Information and Communication Technology (ICT) è progredita notevolmente. Dati biomedici viaggiano in rete con il vantaggio di fare spostare informazioni e non le persone. Oggi grazie alla ICT offriamo una buona assistenza in luoghi isolati (navi, piccole isole, ecc)  o difficilmente accessibili (come le zone montane delle Marche). La telemedicina consente anche di rendere disponibili teleconsultazioni specialistiche per piccoli ospedali e presidi sanitari. Un problema resta la formazione, perché telemedicina e sanità elettronica non sono ancora insegnate all’Università. Investendo in cultura e formazione  si potrà far sì che tali tecnologie, oggi diffuse a macchia di leopardo, siano più accessibili per tutti. Il lavoro è complesso, ma UNICAM è pronta e potrebbe condividere il proprio know-how per creare sinergie utili al territorio ed al progresso della collettività.