Allarme rientrato e sciopero scongiurato. A questo risultato si è giunti grazie all’intervento tempestivo del guardasigilli Angelino Alfano, che è riuscito a far sbloccare i fondi necessari per far ripartire l’assistenza informatica per tutti gli uffici giudiziari.
L’Associazione nazionale magistrati, infatti, non aveva escluso lo sciopero dal novero delle iniziative da intraprendere in seguito alla distribuzione della circolare del ministero che prospettava l’indisponibilità dei servizi informatici finora garantiti a tutti gli uffici.
Alcune attività, come la scansione dei fascicoli effettuati dalla Procura di Roma e diversi progetti pilota sulla digitalizzazione, in realtà, erano state già sospese dal primo gennaio per mancanza di fondi. I tagli, come di consueto, avevano avuto effetto immediato sulle ditte esterne utilizzate dal ministero ma, a partire dal 7 gennaio, cioè ancora prima della piena ripresa del lavoro negli uffici giudiziari, ogni servizio tornerà pienamente operativo.
«Il dietro-front è stato possibile – dice il ministro Alfano – grazie a coloro che hanno mostrato spirito di squadra e capacità costruttiva». Il guardasigilli, dopo aver ammesso che il rischio paralisi era reale, ha ringraziato anche il premier Silvio Berlusconi per l’interessamento nella soluzione del problema. Secondo Alfano questa vicenda ha però lasciato un «retrogusto amaro» per il modo in cui «alcuni esponenti dell?opposizione e taluno dell’Anm hanno tifato per lo sfascio, per poter accusare il ministro della Giustizia e il governo di averlo creato. Insomma – continua il ministro – si sono così improvvidamente e intempestivamente esposti, scommettendo sul nostro fallimento e perdendo la scommessa».
«L?auspicio è che la Anm, adesso, dia atto della soluzione individuata e della ferma volontà messa in campo per trovarla nel più breve tempo possibile. Sono convinto ? ha concluso Alfano – che gli organi di informazione daranno alla risoluzione del problema lo stesso risalto che hanno dato al problema stesso».