Il caso Italia.it

di Alfredo Bucciante

1 Dicembre 2010 09:00

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Luci e ombre sul portale turistico nazionale, a più di un anno dal nuovo lancio

Ad esempio, Visit Norway, probabilmente il miglior sito di turismo da tutti i punti di vista, possiede diversi account sui social network più diffusi. Stesso discorso per Visit Finland, o per Spain.info, che ha anche una grafica piuttosto accattivante. Oltretutto, in questi casi sembra che anche le occasioni di interattività siano maggiori, con la possibilità di prenotare direttamente gli hotel (seppur parzialmente esternalizzata nel caso di Spain.info), senza ricevere solo una lista, per quanto completa, con semplicemente i loro contatti.

Ancora diverso il caso di Germany Tourism. Qui ci troviamo di fronte a una pagina impostata quasi come un blog, quindi con il notevole dinamismo dato dalla successione delle notizie, anche se c’è da dire che pure in questo caso mancano quegli account esterni di cui sopra. Quella di Italia.it è, in definitiva, una storia ordinariamente italiana, soprattutto per quella carenza di pianificazione, elemento riscontrabile fin dall’inizio dell’avventura.

Seppur il sito nella sua versione attuale è comunque già abbastanza fruibile, manca quell’altro momento tipico nostrano che è il guizzo successivo che rimette tutto in carreggiata, e anche i dati relativi agli accessi confermano questo trend (dati di Alexa.com, per un confronto con altri siti digitare l’indirizzo e poi cliccare su Compare).

L’estrema flessibilità del Web dovrebbe però consentire di poter intervenire sui progetti in corso, senza stravolgere più di tanto gli impianti esistenti. Restiamo dunque in fiduciosa attesa.