L’Agenda digitale europea

di Stefano Pierini

20 Ottobre 2010 09:00

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L'Agenda digitale europea è una delle sette iniziative volte a sviluppare l'economia europea basata sulla conoscenza, sull'innovazione, sull'occupazione e su una gestione delle risorse ecocompatibili

Il Mercato Unico Digitale

L’esempio che il documento cita è quello dell’ascolto dei file musicali e quindi del relativo quantitativo di download (25%) che i giovani in Europa scaricano al confronto dei corrispondenti teenagers americani. I consumatori fanno fatica ad accettare limitazioni nel settore online, non conoscendo le difficoltà burocratiche che ci sono per le imprese nella gestione dei contenuti, mancando licenze transfrontaliere e paneuropee. Anche le informazioni specialmente in ambito pubblico sono ancora molto carenti e diffuse a macchia di leopardo. La promozione del commercio elettronico è carente soprattutto a livello transfrontaliero (dovrebbe passare entro il 2015 dall’attuale 8% al 20%). La fatturazione elettronica è ancora limitata ai confini nazionali con il conseguente ridotto commercio elettronico da parte delle Pmi. I privati cittadini, specialmente in Italia, optano per acquisti presso luoghi fisici più che virtuali, in quanto non sembrano essere del tutto sicure le transazioni online.

Le azioni a tal fine di competenza europea saranno principalmente:

  • una direttiva quadro sulla gestione dei diritti entro la fine del 2010
  • un quadro normativo atto a diffondere la digitalizzazione e la diffusione di opere dell’ingegno (direttiva sulle “opere orfane”)
  • sviluppare e completare l’area di pagamento unica in euro
  • innovare le norme che regolano la firma elettronica
  • tutelare le transazioni dei consumatori (codice dei diritti, marchi di fiducia UE on line per i siti web di vendita al dettaglio, ecc..)

Interoperabilità e standard

È un problema tecnico che ostacola molte applicazioni che migliorerebbero la qualità della vita e potrebbero allargare l’utenza anche a strati della popolazione che per motivi sociali, culturali, fisici hanno delle limitazioni all’uso degli strumenti e dei programmi. Necessita codificare specifici standard, appositamente studiati per favorire l’integrazione e la massima diffusione dell’innovazione tecnologica proposta, onde favorire anche la concorrenza. I pubblici amministratori nel gestire gli appalti dovrebbero essere i soggetti primari all’applicazione nei loro servizi di standard pertinenti e condivisi (per es. elaborati da forum e consorzi).

Fiducia e sicurezza

Spesso chi si avvicina all’online per fare acquisti o utilizzare i servizi (bancari, turistici, enogastronomici, ecc..) si trova a che fare con tentativi di phishing informatico e se l’esito è di danno economico o comunque foriero di ansie e di problemi, sicuramente il consumatore non sarà più un utente facilmente conquistabile all’uso del web. Punto fondamentale è il rispetto della privacy che rallenta il decollo di servizi di grande impatto sociale quali la teleassistenza, la telemedicina. Ecco, come descritto nel documento, le azioni che l’UE si impegna ad organizzare per i prossimi anni:

  • istituire un sistema di risposta immediata contro gli attacchi informatici, compresa una rete di squadre di pronto intervento informatico (CERT) e proporre, nel 2010, di rafforzare il ruolo dell’Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (ENISA).
  • proporre, entro l’anno, leggi più severe per combattere gli attacchi ai sistemi informatici e, entro il 2013, avanzare proposte per le relative norme in materia di giurisdizione nel cyberspazio a livello europeo e internazionale.

Internet veloce

La velocità delle connessioni e la loro capillarità è alla base dello sviluppo delle attività economiche ricollegabili alla diffusione dell’ICT. Banda larga di base per tutti entro il 2013 è questo il motto e viene raffrontato con l’indicatore di riferimento del 2008 in cui la percentuale era di circa il 93%. La velocità farà sì che anche l’e-governement possa decollare, passando entro il 2015 da un 38% della popolazione al 50%, con restituzione di moduli compilati. Il documento analizza le cause della ancora modesta diffusione della banda larga, evidenziando come la congestione delle reti sia dovuta all’accesso dello spettro radio con la necessita di una efficace regolamentazione delle frequenze e sviluppare gli investimenti commerciali (fibra ottica) in reti aperte e competitive. Particolare importanza avranno anche l’utilizzo integrato delle risorse dei fondi strutturali che prevedono lo sviluppo dell’ICT nei vari territori e per molteplici servizi.