Dopo due giorni di riunioni e confronti tecnici tra i cyberpoliziotti e i vertici del settore sicurezza del social network, Facebook e la Polizia postale italiana sono giunti ad un piano strategico di collaborazione per far fronte ai crimini perpetrati online.
L’accordo, unico nel suo genere, costituisce un’importante innovazione nei rapporti di cooperazione internazionale tra rappresentanti del settore pubblico e privato. Gli ingegneri del gruppo di Palo Alto, sono giunti a Roma dalla California nonostante fosse possibile intavolare le discussioni tramite una semplice videoconferenza online. A quanto pare, infatti, il documento redatto potrebbe diventare uno standard internazionale, eventualità favorita dalla presenza concreta dei responsabili del settore all’incontro con gli organi della Polizia.
Durante le riunioni sono state definite le linee guida che regoleranno i rapporti tecnico-operativi fra la Polizia italiana e l’azienda statunitense. «Il contrasto agli abusi commessi nel mondo dei Social Network – ha commentato Antonio Apruzzese, direttore della Polizia postale – si arricchisce di uno strumento assolutamente innovativo che consentirà sia a noi che a Facebook di garantire agli utenti una migliore e più serena fruizione di un servizio a cui hanno iniziato ad affacciarsi anche importanti realtà imprenditoriali, attratte dalla grande popolarità di questo poliedrico sistema di comunicazione».
Facebook intanto ha annunciato un aggiornamento, già messo in atto, degli strumenti per la tutela della privacy dei suoi 600 milioni di iscritti. Si tratta della riprogettazione dei cosiddetti “gruppi”. D’ora in poi sarà possibile suddividere ulteriormente gli amici in base ai permessi che si vogliono concedere loro, formando un sottogruppo di persone a cui si potrà fare riferimento ogni qual volta si condividono contenuti personali.