Sono oltre 50 milioni gli elettori delle Filippine che hanno utilizzato per la prima volta un sistema di spoglio digitale nonostante che l’introduzione dell’informatica nella gestione dei dati abbia destato qualche perplessità proprio nei giorni precedenti l’apertura dei seggi.
Dopo qualche piccolo problema di funzionamento venuto a galla durante i test del software, il capo della Commissione elettorale, Rene Sarmiento, ha garantito il 98% dei seggi mentre, per il restante 2 per cento, ha deciso di optare per un piano alternativo. Per un paese composto da più di settemila isole, la soluzione digitale è venuta incontro alla necessità di dover collegare altrimenti 76 mila seggi elettorali ed è stata anche un buon sistema per accelerare i tempi di spoglio.
La commissione elettorale delle Filippine si è comunque trovata di fronte ad alcune difficoltà tecniche e per questo motivo ha prolungato di un’ora l’apertura dei seggi. Con oltre 50 milioni di elettori registrati per scegliere presidente, vice presidente, centinaia di deputati e più di 17mila amministratori locali, 300 scanner ottici sono andati in tilt nelle prime ore delle votazioni, secondo quanto riferito da Smartmatic, il consorzio che ha fornito la tecnologia.
Purtroppo, insieme ai guasti, ci sono stati episodi di violenza e scontri durante i quali dieci persone sono rimaste uccise. Secondo quanto ha riferito il capo della polizia provinciale, l’incidente più recente è avvenuto nella periferia di Manila dove due persone sono state uccise e una è rimasta gravemente ferita nello scontro a fuoco fra il servizio di sicurezza di un deputato e le forze dell’ordine.
In un altro incidente, tre persone hanno perso la vita e altre dieci sono state ferite in seguito ad un raid della polizia contro il quartier generale di un candidato alle elezioni locali, avvenuto nella provincia meridionale di Zamboanga Sibugay.