“Gioco dei piccoli agricoltori”

di Stefano Pierini

7 Maggio 2010 09:00

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Modalità di gioco interattivo per far comprendere a bambini e ragazzi la passione e le tecniche utilizzate da chi lavora nei campi

Nell’immaginario collettivo quando si parla di impresa agricola e, in special modo con i bambini, di fattoria è probabile che alla vista compaia un bel campo di grano dorato e volti sorridenti che ammirano le messi biondeggianti. La realtà è sicuramente diversa e soprattutto per le imprese tradizionali che producono cereali, latte e carne, i tempi sono molto magri. Ultimamente, da una legge nazionale del 2001 detta “legge di orientamento” (che ha sviluppato le sue potenzialità da 3-4 anni), alcuni imprenditori dotati di competenze e motivati a rimanere nei campi e in modo innovativo, hanno sviluppato una nuova modalità di impresa: l’impresa agricola multifunzionale, cioè un’impresa che diversifica rispetto ai canoni tradizionali, con più funzioni, ruoli e più occupazione.

La prima forma di multifunzionalità è stata l’agriturismo. Dal carattere riservato, taciturno, adatto a chi combatteva con le avversità patologiche e il clima, a volte bizzarro, si è passati a imprenditori che devono relazionarsi con comitive di stranieri, turisti, colti cittadini alla ricerca di piatti tradizionali e genuini. Lo sviluppo della comunicazione online ha incentivato tali nuovi atteggiamenti, con la necessità di costruire siti per illustrare nuovi servizi, mostrare le bellezze paesaggistiche circostanti, favorire un dialogo multilingue e fidelizzare il cliente. Una diversa cultura architettonica (interna ed esterna alla abitazione rurale) e la consapevolezza del valore dell’aggiornamento, dell’aprirsi all’innovazione.

Questo cambiamento nel modo di comunicare con il cittadino ha determinato la nascita di diversificare le attività rurali, collegate sì con la tradizione, ma tali da allargarne le interrelazioni. Ecco allora il collegamento con la scuola, soprattutto in realtà urbane dove la natura passa inosservata. Apprendere l’evolversi delle stagioni sui libri è limitante rispetto ad andare a vedere direttamente gli alberi in fiore, la raccolta della frutta, gli animali vivi nel loro habitat e non solo tristi carcasse nelle macellerie. Il tutto ha favorito la nascita della fattoria didattica che si sta evolvendo in una logica formativa complementare ai programmi dell’offerta formativa (POF) degli Istituti comprensivi della scuola primaria. Le Regioni non hanno in modo uniforme investito su questa nuova tipologia di impresa ed alcune hanno richiesto specifici percorsi di formazione iniziale e continua anche a garanzia delle scuole che ne ricercano un’integrazione con le loro attività curriculari. La Regione Lombardia ha svolto un’azione di supporto, sviluppando strumenti pedagogici e didattici con l’ausilio della multimedialità. Con l’articolo su “Farmaland”, che illustrava il gioco promosso dalla UE per divulgare la tematica relativa al “benessere degli animali”, veniva descritto come questi strumenti, anche con grafica e software molto semplici, possono essere un primo approccio di conoscenza e stimolo sul mondo del lavoro in fattoria per fasce di bambini di 6-9 anni e in tale progettualità la Lombardia ha una ricca esperienza e risorse sia umane che tecnologiche.

Nella Regione la possibilità di diventare “fattoria didattica” è consentita sia alle aziende agricole che a quelle agrituristiche, ma necessita un loro specifico accreditamento, aderendo ad una carta della qualità e ad uno specifico marchio (DGR n. 7/10598 del 2002), procedura che è stata approvata nel 2003 (Dlg. N. 4926) con la creazione di un elenco regionale delle fattorie didattiche. Con ciò tali aziende offrono attività didattica identificando target, percorsi di animazione, didattici, materiali distribuibili, ecc.. Ecco allora che la creazione di alcuni giochi multimediali da parte dell’Ente pubblico ha consentito di ampliare la funzione di animazione e di formazione permettendo con il gioco di continuare l’approfondimento anche dopo la visita aziendale, a scuola e in famiglia.

Quante sono le fattorie didattiche in Lombardia? Sono circa 160 e sul sito è possibile rintracciare e navigare nella guida 2009. Il gioco multimediale rientra nelle finalità del progetto regionale sull’Educazione Alimentare e infatti il sito propone strumenti di lavoro e divertimento a 3 diversi target: insegnanti, genitori, giovani; diversi approcci per introdurre nella dieta una sana alimentazione. Il portale è ricco di informazioni su come diventare una fattoria didattica, con la guida 2009 si può ricercare quella che ha le caratteristiche e i servizi che meglio si addicono al programma che sta impostando l’insegnante e inoltre c’è una ricca documentazione sulle norme del settore e i riferimenti delle Associazioni agrituristiche regionali.