Il ministro Renato Brunetta si è già detto fautore del sistema degli sms e molte scuole della capitale hanno addirittura chiesto la sperimentazione delle tessere dotate di chip. Entrare negli edifici scolastici, per gli studenti, potrebbe assomigliare sempre di più all’ingresso in fabbrica con tanto di “timbratura del cartellino“.
È il liceo classico di Roma Aristofane che, dall’anno prossimo, vorrebbe mettere in cantiere la sperimentazione del badge. Un sistema che, nei programmi dei dirigenti scolastici, dovrà registrare l’orario di entrata e di uscita dei singoli studenti, evidenziando pertanto gli eventuali ritardi.
Le scuole in Italia che chiedono alle ditte specializzate informazioni sui nuovi rilevatori e sulla loro efficacia sono in aumento e tra tutte, il liceo Aristofane è quella che, per prima, si è dotata di un sistema a lettura magnetica per il controllo degli orari d’ingresso (quello tuttora in uso).
«Servirebbe a snellire tante procedure. Abbiamo intenzione di installarlo. Dipenderà dai costi, noi ci stiamo pensando. Vedremo se la scuola troverà le
risorse dal proprio bilancio, comunque a maggio prenderemo una decisione nel collegio dei docenti», spiega il preside del liceo Aristofane, Rosario Salone.
Gli studenti, da parte loro, hanno già accolto in maniera costruttiva molte delle innovazioni della scuola, come l’installazione di una telecamera di sicurezza nel parcheggio e il già collaudato sistema di badge, ma si trovano in difficoltà ad apprezzare gli sforzi profusi per troppe iniziative che hanno il difetto di annullare l’aspetto umano, cioè il rapporto di fiducia tra genitori e figli.
Intanto il ministro Brunetta preme sull’acceleratore per quanto riguarda le novità da introdurre utilizzando la tecnologia degli sms e, ironizzando sulla futura impossibilità di marinare la scuola, precisa che le novità che riguardano gli adempimenti scolastici seguiranno, sempre in via sperimentale, quelle introdotte per Aci, Inps e sanità, nelle prossime settimane.