«Nell’arco di qualche mese tutti i medici avranno l’obbligo di inviare per via elettronica il certificato di malattia all’Inps riguardante dipendenti pubblici e privati». Lo ha dichiarato sabato il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta nel corso della presentazione a Padova del progetto “Smart inclusion”.
Domani scatterà l’obbligo per i dipendenti pubblici, ma l’intento del ministro è quello di trasformare i tremila addetti dell’Inps alla raccolta cartacea di certificati di malattia mandati dai privati, in operatori più tecnologicamente evoluti.
L’Inps, tra l’altro è una di quelle strutture, insieme all’Aci, che aderirà nel 2010 all’iniziativa “mettiamoci la faccia” relativamente alla quale, domani, il ministro terrà una conferenza stampa (Inpdap, Agenzia delle Entrate e Agenzia del territorio hanno già aderito).
Brunetta ha quindi spiegato come l’intero settore sanitario sarà interessato in questi mesi da una rivoluzione radicale, dove saranno proprio i servizi online a farla da padrone. In programma c’è il progetto di prescrizione dei medicinali on-line e di quello che riguarda le cartelle cliniche e comunque, sottolinea il ministro, «al massimo entro il 2011 tutte le procedure saranno on-line».
Grazie a tale sistema Brunetta prevede di ridurre del 30% gli abusi che riguardano le ricette mediche, con un risparmio di 5 miliardi di euro. Il presidente di Telecom Italia Gabriele Galateri, a Padova per la stessa occasione, ha aggiunto che è di un miliardo di euro il risparmio previsto legato all’introduzione del fascicolo sanitario elettronico, ricordando che il presidente statunitense Obama sta destinando 20 miliardi di dollari alla sanità elettronica.
A Vicenza, un primo sistema è già pronto e da ieri, tutti i cittadini, utilizzando il proprio computer o rivolgendosi al medico di base o alla propria farmacia, possono scaricare nella massima riservatezza gli esiti dei propri esami medici. Secondo l?assessore regionale Sandro Sandri «se si facesse un calcolo di quanto tempo e di quanti chilometri di percorrenza da casa agli sportelli sanitari e viceversa il cittadino può risparmiare grazie a questa innovazione, verrebbero fuori cifre da capogiro».