Il terzo rapporto Assinform sull’Ict nella Pubblica Amministrazione Locale (PAL) è stato presentato ieri a Roma. Il quadro generale vede per quest’anno un trend negativo per la spesa Ict. Si tratta di una flessione dello 0,6 per cento rispetto al 2008
Il dato che più colpisce, nello studio curato dall’associazione, è quello relativo alla mancata spesa per i programmi d’innovazione nella PAL. Dei 1259 milioni di euro disponibili, ne sono stati spesi solo un terzo a causa delle inefficienze dei governi locali.
Ennio Lucarelli, Presidente di Assinform ha presentato il rapporto sottolineando la disomogeneità della digitalizzazione sul territorio e fra gli enti stessi; in sostanza il digital divide ora si crea fra le strutture di pubblica amministrazione.
I Comuni arrancano nella realizzazione dei portali Internet, della
posta elettronica certificata e della firma digitale. L’interattività dei servizi on line è ancora appannaggio di pochi.
Se da una parte, rispetto alla precedente indagine del 2008, emerge come sia stato ormai innescato un ciclo positivo nel processo di dotazione tecnologica di base degli enti, dall’altra permangono risultati del tutto insoddisfacenti sul fronte dei servizi effettivamente erogati ai cittadini. E il gradimento è bassissimo.
Infatti la quota di utilizzo dei servizi on line da parte dei cittadini italiani, che sono effettuati in buona parte a livello locale e regionale, è
risultata la più bassa fra i principali paesi. Appena il 15% per l’Italia,
a fronte del 32% della Gran Bretagna, 43% della Francia, 33% della Germania
e del 28% della media dell’Ue a 27.
L’utilizzo di software open-source riguarda la totalità delle Regioni e la gran parte delle Province (83 per cento), grazie ai vantaggi in termini di costo, ma è limitato nei Comuni (24 per cento) e nelle Comunità Montane (6,7 per cento) e comunque riguarda soprattutto sistemi operativi server e di rete. La tendenza al riuso del software è limitata alle amministrazioni più corpose.
Secondo il Presidente di Assinform per il futuro è fondamentale il compito della Funzione pubblica e del ministro Brunetta, cioè è «indispensabile il concerto fra la Conferenza Stato-Regioni e il Piano e-Government 2012, in cui stabilire una cabina di regia sull’innovazione nella Pal».