È stato presentato ieri al Forum PA Smart Inclusion, il progetto realizzato dal CNR in collaborazione con Telecom Italia, e dedicato ai bambini costretti a lunghi periodi di ricovero in ospedale. Realizzata principalmente con lo scopo di aiutare i piccoli pazienti a non restare indietro con gli studi e a mantenere i contatto coi compagni di scuola e gli insegnanti, l’iniziativa rientra nell’accordo per accelerare il processo di digitalizzazione nel settore sanitario, siglato dal ministro Renato Brunetta e dal Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Luciano Maiani, all’interno del Piano E-Government 2012.
Pensato come un “ponte” che riduca il distacco tra i bambini ospedalizzati e la loro vita affettiva e scolastica, il progetto Smart Inclusion ha messo a disposizione dei bambini due particolari terminali, “Smart School” e “Smart Hospital“, grazie ai quali essi potranno seguire in diretta le lezioni, fare i compiti ed essere “virtualmente” corretti ed interrogati dagli insegnanti. Al tempo stesso, essi potranno ricevere assistenza dal personale sanitario e chiacchierare in video-conferenza con parenti e amici.
Come funzionano i terminali? Lo Smart School è posto in classe, al lato della cattedra, insieme ad una lavagna interattiva che permette di condividere le lezioni precedentemente registrate su un server. Accanto al letto del bambino, invece, è installato il terminale touchscreen Smart Hospital. Quest’ultimo supporta anche le funzioni clinico-assistenziali tra cui, l’identificazione del personale sanitario e la visualizzazione della cartella clinica, rendendo al tempo stesso possibile la sorveglianza dello stato del paziente. L’utilizzo è molto seplice. Basta infatti una leggera pressione del dito, senza bisogno di mouse e tastiere, per attivare telecamera e microfono.
L’iniziativa Smart Inclusion è già stata sperimentata all’ospedale Sant’Orsola di Bologna e presto verrà estesa anche ad altre sei ospedali: il Bambin Gesù di Roma, il Meyer di Firenze, il Gaslini di Genova, il Regina Margherita di Torino, l’Azienda Ospedaliera di Padova e il San Matteo di Pavia.