Google Apps, strumento già affermato come modello di e-learning, godrà d’ora in avanti di una possibilità in più per la gestione della didattica in rete. Si tratta di Moodle, la piattaforma web open source più usata dalle istituzioni scolastiche di tutto il mondo e dedicata a chiunque voglia realizzare percorsi di apprendimento online.
L’annuncio dell’integrazione tra le applicazioni web Google Apps Education e Moodle è stato dato dalla stessa società di Mountain View, anche se le pagine per il download dei moduli di e-learning non sono ancora pronte e non v’è traccia dell’iniziativa nemmeno tra le varie sezioni di Google Labs, il campo di prova tecnologico di Google.
Moodle aggiungerà la possibilità di organizzare corsi e lezioni online e di utilizzare strumenti quali forum, quiz, blog e pagine wiki. Studenti e docenti, che finora si erano limitati a lavorare a distanza condivendo documenti, elaborati, ricerche, potranno finalmente avere a disposizione un ambiente virtuale di insegnamento/apprendimento interattivo.
L’integrazione fra le due applicazioni, dice la nota di Google, trasformerà la scuola «in una community web 2.0, in linea con le aspettative e le abitudini dei nuovi nativi digitali e con le esigenze di una modalità di apprendimento più moderna, stimolante ed efficace, nonché con l’indispensabile controllo dei costi».
In Italia, sono circa una decina le Università che hanno già attivato l’uso di Google Apps Education, per un totale di oltre 80.000 account attivi. Tra queste: l’Università di Ferrara e di Torino, l’Istituto Europeo di Design di Milano, la Johns Hopkins University di Bologna, l’ateneo di Messina, di Sassari e di Camerino, oltre allo IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia).
Finora Google ha sempre sottolineato che il suo pacchetto di applicazioni integrate sul web non aveva bisogno dell’acquisto e dell’istallazione di nessun software o hardware. Con Moodle la faccenda potrebbe complicarsi poichè, i moduli di e-learning fanno parte di una struttutra che prevede il download e la configurazione almeno del lato server dell’applicazione.