Perbene e Ubisoft, la campagna in rete per i più piccoli

di Lorenzo Gennari

26 Gennaio 2009 17:00

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L'associazione no profit Comunicazione Perbene e Ubisoft, colosso internazionale dell'intrattenimento interattivo, hanno avviato una campagna di prevenzione, rivolta ai bambini, contro i pericoli che possono nascere da Internet

Ubisoft, uno dei principali editori nel settore dell’intrattenimento videoludico, insieme all’associazione no profit Comunicazione Perbene che si batte per l’etica della comunicazione nei confronti dei più piccoli, ha lanciato una vera e propria campagna per l’utilizzo sicuro del Web da parte dei bambini.

A diventare protagonista dell’iniziativa d’informazione per i giovanissimi, è Giulia, una ragazza milanese, la quale ha deciso di prestare il proprio volto per l’importante fine che la campagna si propone. Giulia è anche il nome di una serie di videogiochi (ben 5 milioni di copie vendute in tutto il mondo) dove le bambine possono imparare, affiancate dall’omonima amica virtuale, ad interpretare ruoli che spaziano dal mondo dello sport come la ginnastica artistica, il pattinaggio, l’equitazione e la danza a quello delle professioni come la stilista, la maestra di scuola, la baby sitter o la veterinaria.

Un successo tale da scomodare anche i famosi ricercatori della Brunel University di Londra e dell’American Psychological Association, che ne hanno fatto oggetto di studio. La campagna informativa prenderà il via proprio a partire dal sito Giulia Passione, grazie all’impegno di Comunicazione Perbene, associazione no profit che si batte per l’etica della comunicazione nei confronti dei più piccoli, contro ogni forma di violenza, “rumore”, eccesso nei contenuti presenti su vecchi e nuovi media.

«Internet rappresenta oggi un media con grandi opportunità, – spiega Saro Trovato, presidente dell’Associazione Comunicazione Perbene – ma anche con altrettanti grandi pericoli, soprattutto per le fasce più deboli. Bisogna agire con forza nell’educare al giusto approccio della navigazione in rete, da ciò l’idea di un video-decalogo rivolto non solo ai bambini ma anche e soprattutto a genitori e insegnanti».