È sempre più evidente la necessità di una costante e organica attenzione al tema dell’accessibilità in campo ICT, soprattutto in un momento di costante e tumultuoso sviluppo tecnologico come quello attuale. Con l’evoluzione delle tecnologie mobili e il loro progressivo ruolo dominante nella nostra società, la battaglia per l’accessibilità alla rete di persone disabili, anziane o analfabeti informatici, sta progressivamente diventando quella dell’accessibilità e dell’usabilità dei servizi e delle applicazioni erogate in rete.
Pensiamo soltanto all’evoluzione dei telefonini verso il paradigma introdotto con l’iPhone, touch screen o ricevitori Gps: i problemi di accessibilità certamente diventano molto più complessi di prima. Le PA hanno iniziato a promuovere alcune iniziative: il progetto “Eliminiamo le barriere. Via le Barriere tra il Visibile e l’Invisibile” che pone l’attenzione sui cittadini portatori di handicap, per garantire loro un utilizzo pieno e più agevole delle strutture pubbliche; il servizio “Easy Contact” dell’Ufficio relazioni con il pubblico della Regione Piemonte, che offre la possibilità a persone sordomute ed audiolese di comunicare telefonicamente con il proprio interlocutore, grazie agli SMS. Sul sito del Cnipa, sono raccolte le informazioni sulle iniziative pubbliche volte a rimuovere le barriere informatiche. Tra queste: i monitoraggi periodici dell’accessibilità dei servizi online pubblici e l’iter per l’attribuzione del logo di accessibilità assegnato a siti pubblici o privati. Il Forum PA è servito come di consueto a confrontarsi su quanto si è fatto e quanto resta da fare.
È stato, inoltre, presentato a Milano il primo Rapporto dell’ “Osservatorio ICT Accessibile e Disabilità”, una delle iniziative del Progetto “ADAMO”, realizzato dall’ICT Institute e dalla School of Mangement del Politecnico di Milano; una ricerca su ICT accessibile e disabilità, che vuole monitorare se e come questa esigenza è oggi attuata nel mercato e nel nostro Paese. Alle esigenze proposte dal mercato nello sviluppo sempre più pervasivo delle applicazioni ICT si aggiungono quindi spinte e motivazioni a livello sociale, culturale e legislativo per l’accessibilità. In particolare, la messa a disposizione da parte della PA e di aziende private di servizi ICT, ha evidenziato la necessità di garantire a tutti questo accesso, anche prevedendo accomodamenti individuali attraverso le cosiddette tecnologie assistive. Nel contempo, suggerisce una particolare attenzione circa le necessità di aggiornamento, onde assicurare le condizioni di accessibilità nei nuovi contesti tecnologici ed applicativi.
Ad indagare queste nuove possibilità è il “Progetto ADAMO” (Accessibilità Dispositivi ed Applicazioni MObile), una iniziativa di indagine e ricerca, sviluppata nel corso dell’ultimo anno. Il rapporto dell’Osservatorio evidenzia una limitata presenza di tecnologie assistive e di interventi ad hoc sui Sistemi Informativi per migliorarne l’accessibilità da parte delle persone con disabilità. Ha anche rilevato importanti limiti nell’accessibilità dei siti di commercio elettronico e dei portali degli operatori di telefonia mobile. Si pone, perciò, in evidenza come ad oggi il problema dell’accessibilità dei sistemi informativi sia “dissolto” a monte da molte imprese che tendono ad assumere persone con disabilità che non compromettono l’utilizzo delle tecnologie informatiche e/o fanno svolgere loro mansioni in cui non è necessario l’utilizzo delle stesse.