Ieri si è ufficialmente chiuso il progetto dimostratore di Novara facente parte del programma pluriennale Wi-Pie della Regione Piemonte. L’obiettivo era quello di valorizzare l’infrastruttura di rete a banda larga disponibile nella provincia di Novara attraverso lo sviluppo di tre sperimentazioni che coinvolgevano scuola ed università.
Interoperabilità di contenuti didattici su piattaforme e-learning opensource, sistemi di virtual classroom in ambienti broad-band, game based learning in ambienti collaborativi: sono questi gli ambiti su cui si è lavorato nel corso degli ultimi due anni di sviluppo del progetto.
All’incontro di chiusura erano presenti, tra gli ospiti, l’Università del Piemonte Orientale e l’Istituto Fauser di Novara. Sono stati infatti questi ultimi i luoghi dove gli studenti hanno potuto imparare, grazie agli strumenti informatici messi a disposizione dal progetto, a gestire un’emergenza antincendio, a realizzare e seguire un corso universitario interamente online, a scegliere la piattaforma open source di eLearning piu’ adatta alla proprie esigenze.
«Abbiamo utilizzato la rete in tutto il suo potenziale», ha dichiarato il Prof. Fausto Bartolucci, dell’Istituto Fauser di Novara «e abbiamo permesso allo studente di vivere la rete e di apprendere attraverso il gioco le regole della sicurezza antincendio della scuola. I ragazzi hanno dunque imparato le regole ma apprendendo anche la programmazione 3d. Tanto e’ vero che dallo scorso anno è attivo un corso dedicato ai videogiochi».
L’obiettivo di creare un trait d’union tra scuola e Università ha portato a coinvolgere anche l’Università del Piemonte Orientale, presente all’incontro con la Prof.ssa Giuliana Franceschinis, docente di Informatica della Facolta’ di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, che ha curato lo sviluppo di progetti di Virtual Classroom dove la rete è diventata veicolo di didattica personalizzata oltre che a distanza.
«Sono stati creati dei corsi online messi poi a disposizione degli allievi in formati diversi, come ad esempio l’ipod, per permetterne il massimo livello di fruizione e con attenzione all’Open Source. Dalle slides in power point commentate dai docenti, agli esercizi agli appunti alla lavagna, gli studenti sono stati messi in condizione di seguire un percorso didattico autonomo pur di qualità accademica, garantita sia dal livello contenutistico che dalla multimedialità».
All’incontro sono intervenuti inoltre Matteo de Simone di Emsyslab, laboratorio di ricerca dedicato agli embedded systems, che ha offerto una panoramica sull’uso dei video multimediali e dell’open source nella didattica, mentre la giornata è proseguita con una tavola rotonda dal titolo “Banda larga, tecnologie informatiche e integrazione fra le agenzie formative” dedicata ai temi dell’eLearning, a cui hanno partecipato Marco Grassini, Formazione CSI- Piemonte, Francesco La Rosa, ITIS Majorana, Alfonso Lupo, Presidente Associazione Dschola , Angelo Sacca`, Universita` degli Studi di Torino, Tommaso Minerva, Direttore Centro E-learning Ateneo, Universita` di Modena e Reggio Emilia.