Ingegneria Informatica, a Milano si studia… online

di Marianna Di Iorio

7 Luglio 2008 09:00

Attivo dal 2000, il corso online di Ingegneria Informatica del Politecnico di Milano rappresenta un'alternativa valida per tutti coloro che sono impossibilitati a seguire i corsi tradizionali direttamente in sede

Il tutor, figura che si affianca a quella del docente, coordina il lavoro all’interno della classe virtuale ed è spesso un ricercatore o un docente stesso del Politecnico di Milano. Tra le principali mansioni ricoperte rientrano sicuramente la realizzazione di attività didattiche come progetti o esercitazioni e soprattutto momenti di interscambio tra i vari studenti, con approfondimenti, chiarimenti, scambio di materiale e molto altro.

Lo studente, per accedere al corso, deve aver conseguito il diploma di scuola secondaria superiore e deve sostenere un test di ammissione. Anche nel caso in cui il test abbia esito negativo, il ragazzo può comunque iscriversi al corso, ma non potrà sostenere gli esami fino a quando non avrà ottenuto dalla prova un esito positivo.

Ma cosa pensano i ragazzi che frequentano i corsi? Tre ragazzi hanno fornito le loro valutazioni. Ingrid, 26 anni, iscritta da quasi due anni e già con le idee chiare sul percorso di specializzazione da intraprendere, dimostra di avere una percezione positiva dell’esperienza maturata fino a questo momento: «a febbraio ho superato la soglia della metà corso. – ha affermato – Quando mi sono iscritta mio figlio aveva quattro anni, perciò non potevo allontanarmi da casa per seguire le lezioni». Quando le si chiede quali sono secondo lei i punti a favore, risponde in questo modo: «innanzitutto i docenti e i tutors sono sempre reperibili; le lezioni sono a disposizione per un anno senza limite di fruizione e poi fra noi compagni c’è un legame diverso rispetto agli studenti in presenza». E proprio sulle lezioni in presenza afferma: «poca interazione con i docenti e doversi spostare per seguire le lezioni. Questi i punti critici. Contatto fisico con i docenti, biblioteche e aule di studio, forse gli elementi di vantaggio di un corso tradizionale».

Federico, 33 anni con un’occupazione full-time, è iscritto al corso da 6 anni ed è in procinto di scrivere la tesi. «I punti a favore di un corso online sono sicuramente la possibilità di fruire i corsi in modalità asincrona, permettendo così di organizzare il proprio tempo. – ha affermato – Inoltre, la possibilità di rivedere le lezioni e fare domande sui forum sono assolutamente strumenti irrinunciabili per uno studente online». «Il punto critico principale di un corso in presenza – continua Federico – è causato dall’enorme quantità di studenti assegnati alle classi che non permettono di avere un rapporto diretto con i professori e rendono la fruizione delle lezioni più difficile. Ma in un corso online manca sicuramente la socializzazione con studenti che seguono i tuoi stessi corsi e quindi la facilità di scambio di informazioni con essi ed il trovare compagni di studio. Inoltre la possibilità di fare domande durante la lezione e quindi in un particolare contesto, è preclusa nel momento in cui le lezioni vengono viste in modalità asincrona. Infine la possibilità di fare esercitazioni pratiche ed in laboratorio è un’altra cosa che manca».