Padova, scelta dal ministero della giustizia come sede pilota assieme ad altre cinque città italiane (Bari, Bologna, Catania, Genova, e Lamezia Terme), ha concluso la sperimentazione del cosiddetto “processo online” la scorsa primavera.
Grazie ad Internet e alla tecnologia informatica si tenterà ora di combattere uno dei problemi mai risolti della giustizia italiana: la lentezza dei procedimenti.
Secondo il presidente dell’Ordine degli avvocati di Padova, Lorenzo Locatelli, il processo online comporterà anche una riduzione dei costi per il cittadino.
«Ma la vera rivoluzione – sottolinea – potrà essere sui tempi, da sempre punto nodale dei problemi della giustizia e sul quale ci stiamo battendo ogni giorno; è un grande punto di partenza anche se non dobbiamo dimenticare il tema di fondo, che rimane quello della carenza di risorse umane».
La giustizia italiana è stata già interessata da una novità tecnologica volta alla riduzione dei tempi. Si tratta di un servizio, attivo a Palermo e in procinto di estensione nella regione siciliana, che si serve della posta elettronica certificata per la richiesta di informazioni sui procedimenti penali a carico di un imputato.
In sostanza ogni avvocato iscritto all’ordine può inviare, senza muoversi dal proprio studio, una richiesta circa i dati delle indagini o dei provvedimenti a cui è stato sottoposto un proprio cliente o altre persone coinvolte nelle indagini.
Anche a Padova la “chiave tecnologica” è rappresentata dalla PEC (Posta elettronica certificata). Infatti l’atto redatto nello studio legale sarà trasmesso al PC del magistrato che lo firmerà elettronicamente, decidendo se concedere o meno il provvedimento. Si eviterà così il passaggio materiale dell’atto dallo studio alla cancelleria, dalla cancelleria al magistrato e viceversa.
La responsabile della commissione informatica dell’Ordine degli avvocati di Padova, Carla Secchieri sottolinea come, in questo caso, per ottenere il decreto ingiuntivo si passi da una settimana (tempo che occorreva senza l’ausilio telematico) ad una mattinata.
Per questo motivo i 2.300 avvocati padovani verranno dotati di una casella di posta elettronica certificata che li abiliterà alla gestione del processo online in pochi e semplici passaggi.