Il 93% dei comuni piemontesi con meno di 5mila abitanti ha aderito al bando lanciato dal Cnipa (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) per la creazione di centri di servizio territoriale. L’iniziativa registra perciò un nuovo successo, dopo i risultati ottenuti in Abruzzo.
Ad oggi i piccoli comuni piemontesi sono i più attivi d’Italia nel tentativo di offrire servizi tecnologicamente avanzati ai propri cittadini e alle imprese. La popolazione complessivamente coinvolta è di ben 2 milioni e 260 mila abitanti.
Se in Abruzzo il fattore trainante è stato quello economico-amministrativo, in Piemonte il motivo principale dell’adesione in massa al progetto del Cnipa è stato quello della gestione associata che nascerebbe dalla creazione dei centri di servizio.
Di particolare interesse risulta l’elaborazione del Cnipa sul livello di “autonomia finanziaria” dei comuni, ovvero sul rapporto tra entrate proprie ed entrate correnti delle amministrazioni locali, che misura l’indipendenza del comune stesso da fonti finanziarie esterne e, quindi, la sua capacità di “auto-sostentamento”, basata sulle proprie scelte impositive (la determinazione delle aliquote fiscali), sulla lotta all’evasione e sui costi dei servizi erogati.
Ebbene, in Piemonte spiccano i valori percentuali minimi e massimi, cioé quelli che indicano i due estremi in termini di autonomia. Infatti la quota di comuni “appena autosufficienti” è inferiore alla media, mentre risulta decisamente superiore la percentuale di quelli con un margine di autonomia molto elevato. Un dato su cui è possibile fare leva per una gestione più equilibrata delle risorse disponibili.