Semplificazione 2.0 per le amministrazioni laziali

di Alessandra Gualtieri

30 Gennaio 2008 09:30

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Approvato cofinanziamento regionale di 16 nuovi progetti di digitalizzazione, per modernizzare le amministrazioni pubbliche del Lazio

Nell’ambito del programma quadro in tema di Società dell?informazione, e-government e servizi ai cittadini, la Regione Lazio ha concesso un cofinanziamento dell’85% per l’avvio di 16 nuovi progetti – che troveranno attuazione nelle diverse sedi amministrative di tutte e cinque le provincie – per contribuire alla realizzazione di amministrazioni digitali tecnologicamente all’avanguardia.

L’iniziativa rientra nell’intervento “Semplificazione 2.0“, a integrazione dell’accordo siglato fra Regione e Cnipa lo scorso luglio 2007, e prevede lo stanziamento regionale di circa 2,6 milioni di euro, a fronte di un investimento complessivo di oltre 3 milioni di euro.

«Un ulteriore passo sul percorso avviato per sostenere la riorganizzazione amministrativa degli enti locali e lo snellimento delle procedure, a beneficio dei cittadini», l’ha definito l?assessore alla Tutela dei Consumatori e Semplificazione Amministrativa, Mario Michelangeli.

Soltanto 3 dei progetti sono finalizzati a rendere tecnologicamente più efficiente il sistema amministrativo interno ai singoli enti, mentre i restanti 13 si pongono l’obiettivo di migliorare il servizio offerto ai cittadini.

Alcuni esempi: dematerializzazione e digitalizzazione dei flussi documentali, creazione banche dati e sistemi informativi integrati, erogazione servizi interoperabili per cittadini e imprese, realizzazione di piattaforme web di servizio pubblico, ecc.

A monitorarne la realizzazione, in veste di tutor per gli enti attuatori, sarà la società regionale di innovazione tecnologica LAit spa, che ha altresì svolto la valutazione tecnico-economica dei progetti stessi.

In linea con gli obiettivi di semplificazione e interscambio di esperienze sostenibili fra amministrazioni locali, i progetti dovranno fornire i primi risultati operativi entro il primo anno di avvio, con un intervento globale che non supererà i 18 mesi.