L’Europa si muove a passo spedito nel processo di digitalizzazione delle PA e sta centrando gli obiettivi previsti dal programma e-Government i2010.
Lo confermano i dati del VII Rapporto Annuale realizzato da Capgemini per la Commissione Europea sull’avanzamento dell’e-Government in Europa, presentato a Roma a Palazzo Marini, in collaborazione con la fondazione Italianieuropei, presieduta da Massimo D’Alema e Giuliano Amato.
Secondo il Rapporto – che ha preso in analisi oltre 5.000 enti pubblici di 31 Paesi (27 Stati membri della Ue, Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia) – i servizi pubblici erogati esclusivamente online sono cresciuti dal 50% del 2006 al 58% nel 2007, con un generale miglioramento qualitativo.
Le pubbliche amministrazioni europee si stanno tutte adeguando al programma i2010: in prima linea è risultata essere l’Austria ma anche l’Italia ha evidenziato buoni progressi, piazzandosi al 12° posto per servizi al cittadino e quasi in testa per quelli alle imprese.
In effetti, mentre i servizi online che la PA italiana rende disponibili alle imprese sfiorano il 90%, quelli ai cittadini rimangono ferme al 58%. Un gap che riflette l’intero scenario europeo con un distacco medio del 20% (50% di servizi ai cittadini e 70% di servizi alle imprese).
Secondo l’amministratore delegato di Capgemini Italia, Maurizio Mondani, per colmare questo divario sarà necessario creare una modalità di fruizione gov.2, «che possa attrarre i cittadini e soddisfarne i bisogni in modo efficiente».
In termini di qualità dei servizi, infine, il rapporto ha preso in considerazione parametri come sicurezza, accesso multicanale, semplicità d’uso e accessibilità. In questo scenario, il livello di avanzamento tecnologico per l’Italia è salito al 79%, con un indice di disponibilità complessiva di soluzioni online erogate pari al 70% ed una centralità per l’utente del 20%, in linea con la media europea (19%).