Può succedere in Italia quanto accaduto nel Regno Unito, dove i dati personali di 25 milioni di contribuenti inglesi sono andati perduti? Impossibile, secondo Sogei, la società che si occupa della gestione dell’anagrafe tributaria dei cittadini italiani.
Impossibile infatti che i dati personali dei contribuenti d’Italia possano venire conservati su due dischetti, facilmente smarribili come avvenuto in Inghilterra: «L’80% dello scambio di dati ad altre amministrazioni viaggia diretto per via telematica» ha dichiarato al Sole24Ore l’amministratore delegato della società, Valerio Zappalà.
Un sistema che insomma non si presta a disattenzioni da parte di dirigenti e dipendenti. Ma non solo: a proteggere i dati degli utenti da possibili casualità interviene anche un supercomputer chiamato “Sogei2”, con funzioni di back-up e con la possibilità di fungere da supporto per il disaster recovery.
Una questione di cultura e di legislazione nella gestione dei dati personali, secondo Zappalà, che fa la differenza fra Italia e Regno Unito: «La relativa sicurezza da noi deriva da una serie di controlli incrociati, e dallo stesso modello di gestione basato su protocolli di sicurezza molto accurati».