L’ignoranza dei Governi impedisce la lotta ai cybercrimes

di Claudio Mastroianni

31 Ottobre 2007 16:00

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I crimini in rete hanno sempre maggiore diffusione, e la colpa è anche delle pubbliche amministrazioni che non sanno di cosa si tratta e non capiscono come combatterli

La colpa della sempre maggiore diffusione di spam, virus, phishing e truffe on-line? È dei governi, a cui mancano le conoscenze necessarie per sapere con cosa hanno a che fare e come combatterlo.

A dirlo è un’analisi condotta da un istituto di ricerca canadese, International Perspective, dedicato proprio ai problemi dei cybercrimini e ai possibili modi per prevenirne l’esistenza.

Per International Perspective, infatti, «è difficile per la persona media avere un’idea di cosa si tratti, e quel “cyber” a inizio parola fa immaginaree semplicemente qualche nuovo tipo di crimine».

Un’ignoranza che causa la mancanza di azioni efficaci da parte dei governi per contrastare queste nuove forme di truffe on-line, anche solo a un livello di pubblica informazione sull’argomento.

La soluzione? Si potrebbe cominciare con un’adeguata campagna informativa, una sorta di “Pubblicità Progresso” per informare la popolazione dei rischi che è possibile correre in Rete, e su come evitare di rimanerne vittima.

Ma, secondo l’istituto di ricerca, forse bisognerebbe partire dalle fondamenta: «Se sei un amministratore, e negli ultimi 10 anni hai a malapena utilizzato un computer, combattere i cybercrimini può essere decisamente complicato».