Il Consiglio d’Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell’INPS ha approvato il Bilancio preventivo 2025, evidenziando un risultato negativo pari a 9.287 milioni di euro, in linea con le previsioni assestate del 2024 (-9.210 milioni). Il documento mette in luce un quadro complesso, segnato da una crescita moderata delle entrate contributive e un calo significativo dei trasferimenti dalla fiscalità generale.
I dati confermano la necessità di mantenere un equilibrio tra le prestazioni assistenziali e le risorse disponibili, promuovendo al contempo una gestione attenta e coerente delle politiche sociali e previdenziali del Paese.
Entrate e uscite INPS per il 2025
Le entrate complessive dell’INPS per il 2025 sono stimate in contributi pari a 282.812 milioni di euro (+2,1% rispetto al 2024, pari a 276.982 milioni). La fiscalità generale registra 164.720 milioni di euro (-10,61% rispetto al 2024, che registrava 182.197 milioni). La riduzione è attribuita alla diminuzione degli sgravi contributivi e delle agevolazioni per l’occupazione, che scendono da 39.249 milioni a 22.095 milioni di euro.
Le uscite vedono come spese complessive 426.988 milioni di euro (+1,1% rispetto al 2024), suddivise principalmente in:
- pensioni previdenziali per 325.784 milioni di euro (+1,2%) con aumento legato alla rivalutazione, allo 0,8% per le fasce fino a tre volte il trattamento minimo;
- sostegni alla famiglia per 27.264 milioni di euro (+1,2%);
- ADI (Assegno di inclusione) per 5.692 milioni di euro (seppur in calo rispetto ai 6.688 milioni destinati al Reddito e Pensione di Cittadinanza nel 2023);
- SFL (Supporto per la Formazione e il Lavoro) per 641 milioni di euro;
- funzionamento dell’Ente per 4.966 milioni di euro (-0,74% rispetto al 2024).
Situazione patrimoniale
La situazione patrimoniale netta dell’INPS a fine 2025 è stimata a 18.787 milioni di euro, in peggioramento di 6.287 milioni rispetto alle previsioni assestate del 2024.
Il Presidente del CIV, Roberto Ghiselli, ha spiegato che il bilancio è stato redatto considerando indicatori macroeconomici che prevedono una crescita moderata del PIL e un rallentamento del trend occupazionale nel 2025, fattori che incidono direttamente sulle entrate contributive.
Le sfide future e la sostenibilità del sistema
Nel corso della presentazione del bilancio, il CIV ha sottolineato l’importanza di analizzare la natura delle entrate e delle uscite dell’INPS.
Nonostante l’introduzione di forme di flessibilità in uscita (come Quota 100 e Opzione Donna), le riforme Dini e Fornero hanno contribuito a stabilizzare i costi.
La contribuzione resta allineata all’inflazione e al mercato del lavoro, con un incremento del 28% tra il 2013 e il 2023. I trasferimenti statali sono cresciuti del 65,8% nello stesso periodo, sostenendo le nuove prestazioni sociali.
Il CIV ha evidenziato la necessità di avviare una riflessione strategica sul sistema di protezione sociale del Paese. Le trasformazioni in corso – sociali, economiche e tecnologiche – richiedono una risposta adeguata per garantire la sostenibilità sociale ed economica del sistema previdenziale e assistenziale e adattare le politiche di spesa e di entrata ai nuovi bisogni sociali emergenti.
L’obiettivo è assicurare un sistema moderno, inclusivo e capace di affrontare le sfide demografiche e occupazionali dei prossimi anni.