Sanità, basta precari: stretta contro medici e infermieri gettonisti

di Anna Fabi

5 Dicembre 2024 12:00

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Regolamentazione dell’utilizzo di medici e infermieri gettonisti: più limiti alla precarietà nella riforma del sistema sanitario italiano.

Il 2025 porterà una svolta nella gestione del personale sanitario in Italia dopo che il Ministero della Salute ha introdotto, con apposito decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 251/2024, le nuove linee guida per regolamentare l’impiego di medici e infermieri gettonisti, attraverso limiti stringenti sia sull’utilizzo che sui costi.

La riforma intende rispondere a una delle problematiche storiche del sistema sanitario italiano: l’eccessiva precarietà del personale e la difficoltà di garantire continuità e qualità nelle cure.

La situazione dei “gettonisti” nel SSN

I medici e gli infermieri gettonisti, che lavorano su chiamata e vengono retribuiti per ogni prestazione (o “gettone”), sono diventati una prassi nelle strutture sanitarie italiane. Tuttavia, la loro diffusione ha suscitato preoccupazioni circa la continuità delle cure e la gestione dei costi. In alcune regioni italiane, infatti, quasi un terzo del personale sanitario è costituito da medici e infermieri precari, che lavorano con contratti a tempo determinato.

Questo modello, se da un lato permette una flessibilità nella gestione delle risorse, dall’altro crea problemi legati alla qualità del servizio e alla stabilità del personale, con ripercussioni dirette sul benessere dei pazienti.

Il decreto introduce misure che vanno ad aggiungersi a quelle già in atto e mira a riformare il sistema dei contratti a termine, tutelando sia il diritto alla stabilità lavorativa dei professionisti sanitari, che quello alla qualità delle prestazioni per i pazienti.

Le novità del decreto Schillaci

Le linee guida di cui all’Allegato 1 del Decreto 17 giugno 2024 (ai sensi dell’art. 10, comma 3, del decreto-legge 30 marzo 2023 n. 34, convertito, con modifiche, con legge 26 maggio 2023 n. 56), regolamentano l’impiego di medici e infermieri gettonisti, con l’obiettivo di garantire una maggiore stabilità del personale sanitario e ridurre la precarietà nel settore.

Il decreto introduce le specifiche tecniche, i prezzi di riferimento e gli standard di qualità dei servizi medici e infermieristici da affidare a terzi in caso di necessità e urgenza da parte delle aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, per fronteggiare la grave carenza di organico del personale sanitario.

I punti principali delle nuove linee guida si basano sul presupposto che i professionisti esterni possano essere utilizzati solo per necessità e urgenza, una sola volta e senza proroghe.

Limiti sull’utilizzo del personale gettonista

Il decreto stabilisce che, nelle strutture sanitarie pubbliche e private, l’uso di medici e infermieri gettonisti non potrà superare una quota massima rispetto al personale stabile.

In particolare, per il personale sanitario non dirigenziale, la percentuale di gettonisti non dovrà eccedere il 20% rispetto al personale a tempo indeterminato. L’idea è quella di incentivare l’assunzione stabile, riducendo la dipendenza da personale a chiamata, soprattutto nelle strutture di dimensioni medio-grandi.

Il servizio deve poi essere erogato con turni e tetto massimo di 48 ore medie settimanali.

Regolamentazione dei costi

Il decreto prevede l’introduzione di un tetto massimo ai costi di utilizzo dei medici e degli infermieri gettonisti. Le strutture sanitarie dovranno rispettare un limite di spesa annuale per il ricorso a questi professionisti, il che porterà a una maggiore attenzione alla gestione delle risorse e alla riduzione dei costi. I limiti economici orari devono poi essere standard:

  • 85 euro per medici di pronto soccorso e rianimazione
  • 75 euro per altri servizi medici
  • 28 euro per inferieri di pronto soccorso
  • 25 euro per infermieri addetti ad altri servizi.

Il pagamento delle prestazioni sarà sottoposto a revisione da parte degli enti di controllo regionali, con l’obiettivo di evitare situazioni di sovra-richiesta e di spese fuori controllo.

Formazione continua e aggiornamento professionale

Per garantire che i gettonisti possiedano le competenze richieste, il decreto stabilisce che le strutture sanitarie siano obbligate a garantire a tutti i medici e infermieri a contratto l’accesso alla formazione continua. Questo include corsi di aggiornamento professionale, sessioni pratiche e teoriche sulle ultime innovazioni nel settore sanitario e sulla gestione delle emergenze. Inoltre, sarà previsto un monitoraggio costante per verificare la qualità delle prestazioni erogate dai professionisti temporanei.

Il personale impiegato dovrà invece provvedere a proprie spese alla stipula di una polizza di assicurazione per colpa grave e danni causati a terzi.

Misure per la stabilizzazione del personale

Per incentivare la stabilizzazione del personale, il decreto prevede incentivi economici e professionali per le strutture che decideranno di stabilizzare i lavoratori precari. Il personale che opera come gettonista da almeno 12 mesi sarà incentivato ad entrare in pianta stabile nelle strutture, soprattutto se copre ruoli con carenze di organico. Il piano di stabilizzazione prevede il coinvolgimento delle Regioni per garantire che le strutture abbiano il supporto necessario per attuare i cambiamenti.

Monitoraggio delle performance

Per garantire la qualità delle prestazioni e la regolarità nell’utilizzo del personale gettonista, verrà creato un sistema di monitoraggio centralizzato. Le strutture sanitarie dovranno inviare regolarmente i dati sui contratti e sui costi del personale temporaneo a un sistema di gestione centralizzato, che sarà gestito dal Ministero della Salute in collaborazione con le Regioni. Questo sistema avrà il compito di raccogliere, analizzare e riportare i dati relativi all’uso del personale precario, al fine di prevenire abusi e ottimizzare le risorse.

Il parere del personale sanitario reazioni

Le nuove linee guida hanno suscitato un ampio dibattito tra i sindacati e le associazioni di categoria.

Da una parte, i sindacati dei medici e degli infermieri hanno accolto positivamente l’introduzione di limiti sull’utilizzo dei gettonisti, sottolineando come questo contribuisca alla stabilizzazione del lavoro e alla maggiore sicurezza per i pazienti.

Dall’altra, però, si solleva la preoccupazione che, in alcune regioni con forte carenza di personale sanitario, l’applicazione rigorosa dei limiti possa creare difficoltà nell’erogazione dei servizi, con il rischio di una carenza di medici e infermieri disponibili.

Inoltre, alcune strutture sanitarie esprimono dubbi circa la possibilità di rispettare i nuovi limiti di spesa senza compromettere la qualità del servizio. Il ricorso ai gettonisti, infatti, consente alle strutture di far fronte a picchi di domanda, come durante le emergenze o i periodi di maggiore afflusso, come accade frequentemente durante le stagioni influenzali. La preoccupazione, in questo caso, riguarda l’impossibilità di garantire la stessa flessibilità in futuro.