La trasformazione digitale svolge un ruolo centrale tra gli obiettivi del PNRR e la Pubblica Amministrazione è chiamata a fornire servizi digitali innovativi ai cittadini e alle imprese. Per attuare questo obiettivo, tuttavia, la PA ha bisogno di competenze specifiche che attualmente sembrano carenti rispetto al fabbisogno complessivo.
A mettere in evidenza questo gap è la Corte dei Conti nella “Relazione sullo stato di attuazione del PNRR” relativa al primo semestre del 2023, che mette in luce come il rafforzamento delle competenze tech all’interno della PA rappresenti un punto centrale per l’attuazione del PNRR.
La PA, infatti, si ritrova nella necessità di acquisire skills di cui non è in possesso, sia riguardo alle competenze diffuse sia relativamente alle competenze più specialistiche.
Stando ai dati forniti nella Relazione dalla Corte dei Conti, il percorso di digitalizzazione della PA stimolato dalle misure del PNRR deve basarsi sul rafforzamento delle dotazioni di personale caratterizzato da elevate competenze tecniche e digitali, anche per colmare il ritardo rispetto agli altri Paesi europei.
Per portare il peso nell’occupazione della PA delle figure qualificate come “scientists and engineers” agli standard medi europei occorrerebbe aumentarne il numero di ben 65.000 occupati.
Recuperare questo ritardo attraverso l’incremento del personale specializzato, tuttavia, rappresenta una sfida difficile soprattutto se si considerano le difficoltà riscontrate nell’ultimo biennio:
Già nel corso dell’ultimo biennio l’attività concorsuale ha evidenziato una difficoltà persistente a coprire il fabbisogno di profili professionali tecnici o particolarmente specializzati. L’offerta di lavoro è ritenuta insufficiente a corrispondere ai fabbisogni delle amministrazioni per quanto riguarda i profili più tecnici (come Statistico/Informatico o Ingegnere/Architetto).