I Sindaci dei Comuni e delle Città metropolitane italiane saranno chiamati gestire complessivamente 40 miliardi nell’ambito delle risorse legate al PNRR, promuovendo interventi inerenti a quattro delle sei misure previste dal Recovery Plan. Un obiettivo ambizioso che, tuttavia, sarà reso difficile dalla carenza di organico lamentata dalla maggioranza delle amministrazioni comunali, come sottolinea la recente elaborazione realizzata dall’Ufficio studi della CGIA per conto di ASMEL, l’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali.
Le risorse del PNRR
Le risorse concesse ai Comuni rappresentano il 20% del PNRR e dovranno essere spese per la realizzazione delle Missioni 5 “Inclusione e coesione” e 4 “Istruzione e Ricerca”.
Strategie di investimento
Affinché il PNRR costituisca realmente un’opportunità strategica di semplificazione e di efficienza è necessario puntare sulla professionalizzazione delle risorse interne, ma anche creare strutture di supporto e semplificare gli adempimenti attraverso la digitalizzazione delle procedure. A sottolineare queste priorità è Il Segretario generale ASMEL, Francesco Pinto, che afferma:
Per i Comuni, in particolar modo quelli medio piccoli, si apre una delicata fase in cui le scelte di oggi avranno un impatto positivo per il domani solo se le risorse saranno correttamente investite. Le risorse arriveranno solo a condizione che siano rispettati numerosi traguardi e obiettivi, in tutto ve ne sono 527. Diventa quindi prioritario che le Amministrazioni comunali siano lasciate lavorare e si creino le migliori condizioni per portare a termine i propri compiti, riducendo gli adempimenti burocratici.