Il 7 Ottobre è svolta la prima riunione della Cabina di regia sul PNRR, presieduta dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, con la partecipazione dei ministri competenti per l’Istruzione e la Ricerca, che hanno illustrato le linee di intervento del proprio dicastero, nel rispetto degli obiettivi concordati in sede europea, specificando riforme in arrivo e tabella di marcia. La Missione di riferimento del Recovery Plan è la n. 4 (M4 – Istruzione e ricerca: C1 Potenziamento delle competenze e diritto allo studio; C2 Dalla ricerca all’impresa).
=> Cronoprogramma PNRR: tempi di attuazione e risorse
Istruzione: riforme e investimenti nel PNRR
In ambito Istruzione sono diverse le riforme da adottare entro il 2022, a partire dalla riforma degli istituti tecnico professionali, collegata al rafforzamento della capacità di innovazione promosso dal Piano nazionale Industria 4.0. Seguono quelle dell’Orientamento, per una scelta consapevole per i percorso di formazione adeguato all’inserimento nel mondo del lavoro. Poi quelle del Reclutamento degli insegnanti e della Riorganizzazione del sistema scolastico. Il Ministero sta procedendo all’assegnazione di risorse per oltre 17 miliardi per le infrastrutture (fisiche e digitali) ed il potenziamento delle competenze. Entro fine 2021 sono attesti i bandi per i Comuni in numerose aree di intervento:
- 3 miliardi per nuovi asili nido, oltre ai 700 milioni per progetti in essere e 900 milioni in conto corrente per enti in gestione.
- 800 milioni per nuove scuole, sostenibili e adeguate a una didattica innovativa.
- 430.000 mq di nuove palestre per aumentare l’offerta formativa oltre l’orario curricolare.
- 400 milioni per la nuove mense, per favorire il tempo pieno.
Entro marzo 2022 arriveranno anche i bandi per i progetti per innovazione digitale, estensione del tempo pieno e riduzione della dispersione scolastica.
Università e Ricerca
I progetti di ricerca si inseriscono in aree di attività innovative e aderenti alle sfide future: rischi ambientali, scenari energetici del futuro, intelligenza artificiale e neuroscienze, biodiversità. Le riforme 2021 sono ancora in via di approvazione, ma queste c’è quella dei dottorati con il coinvolgimento di imprese e centri di ricerca, l’introduzione di lauree abilitanti all’esercizio delle professioni, la revisione delle classi di laurea, l’orientamento attivo nella transizione scuola università. I bandi di gara, che sfruttano 9 miliardi di euro per il rafforzamento della ricerca, arriveranno entro giugno 2022:
- Identificazione di 5 campioni nazionali per la costituzione di leader nazionali in varie aree di ricerca e sviluppo.
- Selezione di 12 ecosistemi dell’innovazione (istruzione superiore, ricerca applicata, innovazione in base al territorio).
- I partenariati con le Università perfinanziare fino a 15 grandi programmi di ricerca fondamentale e applicata trasversale.
Si garantisce il rispetto del vincolo di destinazione del 40% di risorse alle aree del Sud e le linee guida prevedranno quattro assunzioni su dieci riservate a ricercatrici donne. Un ulteriore obiettivo 2021 è la riforma degli alloggi universitari, per realizzare entro il 2026 oltre 60.000 posti letto aggiuntivi nelle sedi con maggior carenza di domanda.