Governo e Sindacati hanno firmato il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, gettando le basi per l riforme e gli investimenti pubblici contenuti nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) in materia di buona occupazione, innovazione e coesione, tutti obiettivi centrali del programma Next Generation EU. Il Patto ha come scopo finale quello di una Riforma della PA attraverso la semplificazione dei processi e l’investimento nel capitale umano, riducendo le disparità ed offrendo nuove opportunità ai cittadini. Il tutto, attraverso misure finanziate con le risorse del Recovery Plan.
Si parte dalla maggiore flessibilità organizzativa nella PA grazie all’apporto della tecnologia, che diventa protagonista anche delle strategie operative. In questo senso, la disciplina dello smart working per via contrattuale è la prima risposta ad un mercato del lavoro post-Covid. Si prosegue con il maggiore coinvolgimento sindacale ed il confronto con le organizzazioni datoriali per il rinnovo dei contratti 2019-2021, fondamentale investimento politico e sociale. Infine, si punterà alla crescita professionale individuando le competenze su cui costruire la programmazione dei fabbisogni e le assunzioni del personale. Anche per questo, nel pubblico impiego, ogni dipendente avrà diritto/dovere alla formazione continua.
Elementi del Patto
- Rinnovo contratti pubblici 2019-2021 per 3 milioni di dipendenti, con perequazione retributiva, contrattazione decentrata e superamento tetti sui trattamenti economici accessori.
- Lavoro agile nella PA, nei futuri contratti collettivi nazionali (CCNL) dovrà essere definita una disciplina normativa ed economica più trasparente, orientata ai risultati e alla conciliazione lavoro famiglia.
- Riforma ordinamenti professionali del personale, nuove assunzioni legate a competenze specialistiche, riconoscimento legale di quelle acquisite.
- Politiche formative per acquisire competenze digitali o a carattere professionale, riqualificazione come investimento strategico e non voce di costo.
- Partecipazione sindacale, più spazio nei CCNL così come al ruolo della contrattazione integrativa.
- Welfare contrattuale, con sostegno alla genitorialità e agevolazioni fiscali già riconosciute nel privato su previdenza complementare e premialità.