La Pubblica Amministrazione potrebbe dover contare su un badget dimezzato destinato alla spesa digitale: un?ipotesi che compare con il disegno della Legge di Stabilità, che introduce proprio il taglio del 50% delle risorse finalizzate agli approvvigionamenti informatici nel comparto pubblico a partire dal 2016.
=> Priorità per l?Italia Digitale
Come cita l?articolo 29 del disegno di legge:
«1. Al fine di garantire l’ottimizzazione e la razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi in materia informatica, le amministrazioni pubbliche e le società inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall’Istituto nazionale di statistica ai sensi dell’articolo 1 della legge 31 dicembre 2009 n.196, provvedono ai propri approvvigionamenti esclusivamente tramite Consip S.p.A. o i soggetti aggregatori, ivi comprese le centrali di committenza regionali. 2. Ai fini di cui al comma 1, Consip S.p.A. o il soggetto aggregatore interessato acquisisce il parere vincolante dell’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) sui parametri di qualità e di prezzo dei beni e servizi oggetto della richiesta di approvvigionamento. 3. La procedura di cui ai commi 1 e 2 ha un obiettivo di risparmio di spesa annuale, a decorrere dall’anno 2016, del 50 per cento rispetto alla spesa annuale complessiva media relativa al triennio 2013-2015 nel settore informatico. A tale fine, le amministrazioni e le società di cui al comma 1 programmano i propri acquisti nel rispetto del suddetto limite di spesa.»
Una normativa che ha suscitato le aspre critiche del Presidente di Confindustria Digitale Elio Catania, il quale ha sottolineato come la nuova misura contrasti con la crescita del digitale e il potenziamento della Banda Ultralarga promossi dal Governo. Limitare la spesa, secondo Catania:
«Significa tagliare proprio lo strumento principale per operare una spending review strutturale e mettere in efficienza la Pa, con tutti i benefici di cui proprio in queste ore si sta parlando, come per la trasparenza e il contrasto all?evasione fiscale. Ricordando, infine, che siamo agli ultimi posti in Ue per spesa pubblica in informatica, non posso che augurarmi che si sia trattato di una svista di percorso destinata a non lasciare traccia nella Legge di Stabilità che verrà licenziata dal Parlamento.»