Il destino dell?Imu sembra essere ornai segnato, ma al posto della tassa che ha messo in croce numerosi proprietari italiani arriverà la nuova Service tax, un?imposta che dovrebbe essere più equa sia per le famiglie sia per le imprese, stando almeno a quanto anticipato dal Governo.
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La Service tax entrerà in vigore dal gennaio 2014 e sarà caratterizzata da due componenti, la Tari per quanto concerne la gestione dei rifiuti urbani e la Tasi per i servizi indivisibili (illuminazione, trasporto urbano, marciapiedi ecc..) calcolata sulla base del valore dell’immobile.
Saranno i Comuni a scegliere i criteri per determinare gli importi della tassa (metratura o rendita catastale), tuttavia l?autonomia concessa ha un limite almeno per quanto riguarda i servizi indivisibili: l?aliquota massima per l?abitazione principale non potrà superare il 6 per mille. L?obiettivo della nuova imposta, infatti, è quello di portare nelle casse dei Comuni il medesimo gettito determinato dall?Imu sulla prima casa.
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Tra i nodi più ardui da sciogliere in materia di Servic tax, tuttavia, compaiono la possibilità di variare la tassa a seconda della fascia di reddito e la suddivisione delle spettanze tra il proprietario dell?immobile e l?affittuario: secondo quanto annunciato l?imposta sui rifiuti sarà, come di consueto, a carico degli inquilini, mentre la Tari sarà suddivisa tra il “padrone di casa? (il valore dell?immobile è calcolato anche sulla base dei servizi locali fruibili) e il locatario (il quale fruisce direttamente dei servizi pubblici).